Con la chiusura totale del canale della ristorazione e dei prodotti industriali ad essi dedicati in tutta Europa, “le aziende di macellazione non sono in grado oggi di collocare le carni provenienti dalle vacche degli allevamenti da latte che hanno solo in tale canale la loro piena valorizzazione sia sul mercato italiano che europeo”.
E’ il grido d’allarme di Assocarni, l’associazione che rappresenta l’industria italiana di macellazione che, in una nota, chiede “misure urgenti di sostegno agli allevatori da latte fino alla riapertura del canale della ristorazione”.
Con la chiusura totale ed improvvisa imposta per legge delle catene di ristorazione in Italia e la progressiva chiusura che sta interessando gli altri Paesi, lamenta Assocarni, “il prezzo degli animali provenienti dagli allevamenti da latte è destinato a scendere e la stessa macellazione di tali capi è a rischio per assenza di domanda. Buone invece le notizie per la carne di vitellone e scottona i cui prezzi sono già in aumento per la domanda sostenuta della Gdo a cui tale carne è destinata.
Considerati gli elevati volumi, anche le capacita di stoccaggio del prodotto – sottolinea – sono quasi esaurite”.
Se a ciò si aggiunge la concomitante crisi del latte non più commercializzato nel canale della ristorazione, “la redditività degli allevamenti da latte italiani – conclude l’associazione che rappresenta l’industria italiana di macellazione – è messo a dura prova, per cui Assocarni sostiene le iniziative già richieste dalla Coldiretti e preannunciate dalla Ministra Bellanova di sostegno economico al settore”.