Pubblicato il: 18/03/2020 13:38
A rischio la sostenibilità delle aziende affidatarie del gioco del Bingo. Il Dpcm dell’8 marzo, che ha prescritto la sospensione delle attività delle Sale per il gioco del Bingo fino al 3 aprile prossimo, mette a rischio il comparto del gioco pubblico in concessione con il maggior numero di addetti diretti o dell’indotto: circa 8.000, con una occupazione femminile e giovanile elevata. Proprio per questo le aziende del settore in una lettera inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, al direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, al Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli chiedono “delle misure economiche straordinarie tramite atti normativi urgenti” eventualmente già nel quadro di conversione del dl 2 marzo 2020.
“Le sale per il gioco del Bingo, nel 2019, in condizioni di mercato ordinarie, – spiegano Asco, Federbingo, Allstar, Cirsa Retail – Palabingo, Hdg Entertainment, Operbingo Italia – hanno garantito circa 1,5 miliardi di euro di raccolta e quasi 200 milioni di euro di entrate pubbliche tra prelievi ed oneri concessori. Sono un comparto con caratteristiche di prodotto ed organizzative in grado di soddisfare gli elevanti standard di certificazione dell’offerta (delineati dalle norme di indirizzo degli ultimi anni e sottoscritti nell’Intesa in Conferenza Unificata del settembre 2017). In ragione di ciò, le sale hanno adottato nei giorni scorsi, con celerità, tutte le misure organizzative di sanità pubblica già indicate dai provvedimenti governativi, per consentire la continuità la fruizione in sicurezza dei servizi di gioco alle persone che lo desiderino ed il normale esercizio degli affidamenti”.
Con le nuove disposizioni di interruzione completa delle attività, rilevano, “si pone urgentemente anche per le sale bingo l’urgenza di prevedere ‘una serie di disposizioni volte a sostenere il tessuto socio-economico‘, come esposto nelle premesse del Dl 2 marzo 2020, n. 9 ‘Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Codiv-19′”.
Pertanto le associazioni richiedono “misure economiche straordinarie” e in particolare “l’esplicita estensione per il personale delle sale Bingo di forme di Cassa Integrazione in deroga sia per aziende che possono già usufruire di Cig e Fondo Integrazione Salariale sia per quelle che, a legislazione vigente, non possono beneficiarne; la ricomprensione delle aziende affidatarie tra i beneficiari dei provvedimenti di assistenza finanziaria alle imprese quali la decontribuzione dei salari, la moratoria delle rate dei mutui, delle utenze e l’esenzione temporanea dai tributi locali; la sospensione del versamento degli importi dovuti per la gestione in proroga della concessione, almeno per il periodo di durata delle misure straordinarie, anche in funzione deflattiva dei molteplici contenziosi già in essere sulla materia le quali, date le condizioni economico-finanziarie del comparto che potranno realizzarsi, non potranno che aumentare di numero nel prossimo futuro; la possibilità di effettuare, almeno per l’intero esercizio 2020 il versamento del prelievo erariale e del compenso per il controllore centralizzato del gioco in maniera differita a novanta giorni dalla data del ritiro delle cartelle (misura già prevista dall’articolo 8 del decreto-legge 24 giugno 2003, n. 147 e più recentemente dall’articolo 12 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, per ‘consentire al settore più sostenibili condizioni economico-finanziarie, con conseguente sostegno del livello del relativo gettito erariale’)”. Si sottolinea, aggiunge, “la necessità di discutere direttamente, anche con strumenti di collegamento a distanza, quanto sopra proposto e di valutare congiuntamente ulteriori misure di sostegno al comparto”.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.