“Il fatto che L’Unità di Crisi della Regione stia ragionando insieme alla sanità privata sulla possibilità di coinvolgere le strutture convenzionate nell’emergenza Coronavirus è una buona notizia. Occorre però chiarire un’impostazione: i pazienti affetti da COVID-19 non devono andare nel privato ma restare nel pubblico per tenere separati i percorsi di cura ed evitare che l’infezione raggiunga anche le strutture convenzionate”. Lo dichiara Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.
Russo, medico e componente della Commissione Sanità, aggiunge: “Purtroppo per far fronte all’ondata di casi di Coronavirus i nostri ospedali sono diventati essi stessi un luogo di contagio. Ora occorre isolare i pazienti negativi trasferendoli in cliniche private e liberare posti nel pubblico che già tratta pazienti con Coronavirus, altrimenti non ne usciremo più. Guai a portare il virus anche nelle cliniche, ad oggi quasi del tutto immuni”.
“Il caso di Avellino, ad esempio, è emblematico. Lì c’è un ospedale, il Moscati, in grande sofferenza per il numero di accessi COVID-19, mentre le cliniche della città, dalla Montevergine alla Malzoni fino alla Santa Rita, potrebbero ricevere in base alle loro competenze rispettivamente i casi cardiologici e cardiochirurgici, le urgenze ginecologiche/oncologiche e ostetriche, i pazienti che necessitano di cure di medicina interna e chirurgia generale. Anche gli accessi al pronto soccorso del Moscati andrebbero ridotti. Insomma, occorre separare queste due linee di intervento: COVID e non COVID”, spiega Russo.
“Il tempo è quello che è. Prima si attivano i protocolli con le cliniche private e prima si combatte quest’emergenza con efficacia ed in maniera organica. Grazie alla sanità privata per l’apporto responsabile ed il contributo di competenze che ha scelto di destinare alla causa”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.