Pubblicato il: 01/04/2020 13:10
Riconversioni delle linee produttive, incremento dell’e-commerce e donazioni. Anche il settore della cosmetica, una filiera che nel 2019 ha registrato un fatturato di 12 miliardi di euro (di cui il 40% destinato ai mercati internazionali), si riorganizza per affrontare l’emergenza sanitaria e le conseguenze del lockdown. A raccontare all’Adnkronos l’impatto e le misure messe in atto dal comparto è Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, associazione che rappresenta oltre 560 aziende, rappresentative del 90% del fatturato del settore.
“Anche le aziende del settore cosmetico stanno affrontando quest’emergenza con delle ripercussioni che dipenderanno nella loro dimensione economica dall’evoluzione dell’epidemia non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo”, spiega.
Per monitorare gli effetti dell’emergenza Covid-19 sull’industria cosmetica, “il Centro Studi di Cosmetica Italia ha prontamente avviato delle rilevazioni flash settimanali: a partire dall’emergenza (quarta settimana di febbraio) alla terza settimana di marzo, il sentiment delle imprese cosmetiche sull’andamento del sell in è passato dal +1,2% al -4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Nel dettaglio, “le categorie di prodotti cosmetici per l’igiene del corpo sono in crescita dell’1%, in calo del 4,8% altre tipologie di prodotti cosmetici. Al contempo, dall’inizio dell’emergenza registriamo crescite superiori alla media in alcuni canali, mass market (la grande distribuzione organizzata) in primis, affiancate da una ripresa delle vendite dirette e significativi incrementi per l’e-commerce (+30% nelle ultime settimane): non a caso diverse aziende stanno puntando sulla diversificazione proprio con le vendite on line”.
Ancorotti ricorda che “i cosmetici sono prodotti di utilizzo quotidiano e alleati irrinunciabili per il benessere e la cura di sé” e che “tra i prodotti essenziali e indispensabili per contribuire a contrastare l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus Covid-19, attraverso l’attuazione di misure igieniche preventive, rientrano proprio anche alcune categorie di cosmetici”.
Si tratta, spiega, “dei cosmetici per l’igiene personale quotidiana, il cui utilizzo è raccomandato dalle stesse linee guida ministeriali laddove si prevede, tra i principali comportamenti suggeriti, il lavaggio delle mani con sapone o, in sua assenza, l’impiego di un gel igienizzante“.
Così, racconta, “registriamo di giorno in giorno casi di aziende che si attrezzano per poter dare il proprio contributo in questa battaglia. C’è chi intensifica gli sforzi e le energie su linee produttive già esistenti, chi invece ‘converte’ la propria produzione tradizionale per rispondere alla richiesta costante di prodotti per l’igiene personale tra cui, in particolare, gel igienizzante. Non mancano poi le donazioni di denaro o le forniture gratuite di prodotti necessari per la gestione dell’emergenza“.
“Anche noi di Cosmetica Italia ci siamo uniti all’appello di Federchimica e insieme, grazie all’impegno congiunto delle diverse associazioni di settore, abbiamo contribuito alla raccolta di 1 milione di euro, somma che è stata donata per la costruzione dell’ospedale di Fiera Milanocity – continua Ancorotti – In questa situazione più che mai siamo determinati nel dimostrare che la cosmesi è e continuerà ad essere ‘un’industria che fa bene al Paese’“.
Compito di Cosmetica Italia in questa fase è anche mantenere “un filo diretto con le imprese associate per fornire loro un supporto costante e aiutarle a fronteggiare i continui cambiamenti di scenario che hanno importanti ripercussioni sulle attività. Proprio questo confronto ci consente sia di accompagnare le aziende nelle evoluzioni legate allo sviluppo dell’emergenza, sia di raccogliere le loro esigenze specifiche: penso ad esempio ad alcune difficoltà nei trasporti o nell’approvvigionamento di materie prime come l’alcol“.
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