Attesa per domenica sera la riunione preparatoria del Consiglio dei ministri che varerà il decreto per sostenere il sistema produttivo, bloccare i pagamenti fiscali e tutelare le imprese italiane
di Marco Mobili
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Riunione questa mattina a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e l’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo. Al centro dell’incontro il decreto liquidità e il tema
degli strumenti per mettere in campo le garanzie dello Stato per
i prestiti bancari alle aziende. Un’altra riunione c’è stata nella serata di sabato: a questa ha preso parte anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. È ricco il menù del prossimo Consiglio dei ministri che sarà convocato più probabilmente lunedì: liquidità alle imprese, sospensione di adempimenti e versamenti fiscali per almeno due mesi, nuove norme sul golden power per rafforzare l’esercizio dei poteri speciali del Governo contro l’acquisizione di imprese e Pmi dei settori agroalimentari, biomedicali e tecnologici. Ma anche le misure urgenti per la conclusione dell’anno scolastico.
Un ricco antipasto, da almeno 10 miliardi di euro, di quello che ormai è definito il decreto di aprile con cui il Governo conta, entro la metà del mese di aprile, di rifinanziare per almeno 15 miliardi gli ammortizzatori sociali per lavoratori, famiglie e autonomi colpiti dalla crisi sanitaria e soprattutto dalle misure di contenimento dell’epidemia.
Liquidità alle imprese
È il capitolo più atteso per l’intero settore produttivo. La serrata imposta dal Governo per contenere il diffondersi dell’epidemia ha innescato il rischio di una caduta della liquidità per molte imprese , dalle più grandi alle più piccole, nessuna esclusa. Per questo il Governo, come ha già annunciato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è pronto a innalzare le garanzie pubbliche sui nuovi prestiti fino al 100%. In questo caso l’importo massimo dei prestiti sarebbe fissato a 800mila euro. Inoltre saranno aumentate le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% del fatturato per tutte le imprese, di qualsiasi dimensione.
Nella strategia del Governo, al netto dei dettagli che saranno messi a punto in una riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, convocata per la serata di domenica 5 marzo, si punta a garantire quella liquidità necessaria a non interrompere la delicata catena dei pagamenti , dai fornitori ai mutui e ai fidi già attivi fino alle prossime buste paga di aprile e maggio. Per questo si lavora all’ampliamento della platea dei beneficiari assicurando liquidità anche alle imprese con più di 250 e fino 500 dipendenti. Per 800mila euro di prestiti la garanzia sarà al 100% con una restituzione fino a 6 anni e con una valutazione sia sull’andamento dell’impresa sia economico finanziaria. L’erogazione dei soldi sarà comunque immediata e nella semplificazione burocratica ipotizzata dal Governo la valutazione antimafia, ad esempio, sarebbe successiva al prestito. Con la garanzia fino al 90%, nella misura massima del fatturato del 25% del primo trimestre 2019, il prestito sarà erogato senza alcuna valutazione e anche in questo caso la restituzione dovrebbe avvenire in 6 anni.