“Si parla di finire il campionato ma la normalita’ non c’e’ piu'” MILANO (ITALPRESS) – “Si insiste sulla normalita’, sul fatto di dover finire la stagione ma la normalita’ non c’e’ piu’, bisogna mettersi in testa che forse e’ cambiato tutto. Ci devono essere regole diverse, non ci si puo’ affidare alle vecchie regole, bisogna avere la fantasia e il coraggio di avere regole nuove”. E’ il punto di vista sul calcio post-Coronavirus di Massimo Moratti, intervenuto ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno.
“Tutti i responsabili devono mettersi d’accordo per una soluzione a questo campionato ma mi chiedo quanto sia obbligatorio tener conto di questo campionato – sottolinea l’ex presidente dell’Inter – Sono stati fatti degli sforzi, lo capisco, ma per finire questo torneo dobbiamo fare dei sacrifici, prendere dei rischi notevoli. Non finirlo, dall’altro lato, comporterebbe il grosso problema di trovare la soluzione piu’ giusta e li’ ognuno difenderebbe la propria parte”.
“Serie A a 22? E’ una decisione da prendere con calma, forse e’ anche presto per prenderla. Bisogna vedere prima la salute dei calciatori e vedere come e quando comincia a girare la ruota”, ribatte Moratti, che sulla questione dei tagli agli ingaggi ritiene che si arrivera’ a un’intesa. “I giocatori si rendono conto per primi della gravita’ della situazione e io avrei parlato con loro per trovare una soluzione che aiuti il calcio a ripartire. Queste cifre risparmiate dovrebbero andare a favore della societa’ e in parte anche del calcio minore”.
E qui entra in gioco un altro tema. La Serie A e’ cio’ che trascina “il resto del mondo calcistico, e’ quella che attira” ma “il vero grandissimo problema sono i piccoli club, che sono fondamentali per il riavvio della societa’: in un mondo che sara’ piu’ povero, i ragazzi attraverso il calcio evitano altre brutte avventure. Senza tutta la base anche il calcio di vertice sparisce, deve essere rivisto con attenzione tutto l’insieme del calcio”.
(ITALPRESS). glb/red 06-Apr-20 09:55