(ANSA) – CAGLIARI, 09 APR – Su un totale di 273 lavoratori della Città Metropolitana di Cagliari, sono 235 quelli che ad oggi lavorano da casa, l’86% del totale. Dei 38 non in telelavoro, otto sono attualmente in servizio al Centro antinsetti, cinque alla Polizia metropolitana e tre sono cantonieri, mentre i restanti 22 sono in ferie o malattia. Una percentuale, quella che sfiora il 90%, alla quale si è giunti per gradi, passando dal 4% in regime ordinario di febbraio al 60% dell’11 marzo, ad appena 6 giorni dal decreto, al 70% già pochi giorni dopo, fino all’attuale 86%. “E’ un risultato straordinario che è stato possibile grazie alla collaborazione di tutto il personale e delle organizzazioni sindacali. Dobbiamo iniziare a trarre i dovuti insegnamenti per poter mantenere anche in tempi ordinari, ove possibile, quanto stiamo sperimentando oggi”, afferma il direttore generale dell’ente Stefano Mameli. Secondo i dati del ministero per la Pubblica Amministrazione, la Sardegna si posiziona all’ottavo posto tra le regioni italiane in cui la modalità di lavoro agile è più diffusa, con il 78,7%. A precederla ci sono l’Abruzzo, che con il 100% di dipendenti pubblici in home working conquista la testa della classifica, il Lazio (96,6%), P.A. Trento (94,8%), Toscana (94,4%), Lombardia (88,7%), Marche (83,5) ed Emilia Romagna (78,8%). Percentuali impensabili fino al mese scorso: in base ai dati dell’Osservatorio specializzato del Politecnico di Milano, nel 2019 solo il 16% delle amministrazioni pubbliche aveva adottato progetti strutturati di lavoro da remoto. (ANSA).