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Pubblicato il: 09/04/2020 16:41
Prosegue in provincia di Piacenza il progetto europeo Grace (GRowing Advanced industrial Crops on marginal lands for biorEfineries) finanziato dal bando comunitario ‘Horizon 2020 – Bio-Based Industry’, con durata quinquennale.
Due gli obiettivi del progetto: sperimentare l’utilizzo del miscanto (un’erba perenne, destinata a biomassa e capace di assorbire una grande quantità di anidride carbonica) per prevenire il dissesto idrogeologico; dimostrare la fattibilità tecnico-economica e la sostenibilità ambientale della coltivazione di miscanto e canapa su terreni a bassa produttività o comunque non utilizzati per la produzione di colture alimentari o mangimistiche.
Al progetto Grace collaborano 22 partner provenienti da 8 Nazioni diverse (tra cui il Consorzio di bonifica di Piacenza), in rappresentanza del mondo accademico, industriale, agricolo, delle piccole-medie imprese e di cluster tecnologici di stampo industriale.
I partecipanti coprono tutte le competenze tecnico-scientifiche, necessarie allo studio ed allo sviluppo delle filiere produttive di canapa e miscanto: dalla raccolta alla trasformazione della biomassa fino alla realizzazione di prodotti, che vanno dalla chimica alla bioedilizia, dai bio-compositi alla medicina fino all’impiego in ambito agricolo. Con la biomassa ottenuta, infatti, è possibile ottenere un ampio spettro di prodotti quali bio-etanolo, bio-butandiolo, materiale isolante, bioerbicidi, pannelli costruttivi ecologici.
“Abbiamo proceduto alla coltivazione di diversi tipi di miscanto sia in un terreno declivio a Chiulano di Vigolzone, sia lungo le sponde del canale Fontana Alta a Cortemaggiore ed abbiamo messo la biomassa raccolta a disposizione di altri partner”, spiega Fausto Zermani, presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza.
“Per noi – aggiunge Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) – scopo primario è quello di sperimentare le specie nel rinsaldamento delle pendici, grazie alle radici che, penetrando nel terreno, lo stabilizzano. E’ inoltre un’opportunità nel segno della green economy, perché il miscanto può svolgere anche un’importante funzione per il riequilibrio dell’ambiente”.
“Non solo – aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – Quelli scelti sono due territori esemplari della multifunzionalità operativa degli enti consorziali: Chiulano, sulle colline della Val Nure, rappresenta un territorio montano, che va preservato e sostenuto con interventi di sistemazione territoriale, utili al suo rilancio, soprattutto per mantenere gli indispensabili presidi abitativi sul territorio; Cortemaggiore è, invece, un comune di valle, produttivo e a forte vocazione agricola, in particolare per quanto riguarda pomodoro da industria, coltivazioni cerealicole e foraggere, zootecnia; qui è fondamentale garantire una costante disponibilità d’acqua”.
A collaborare con il Consorzio di bonifica di Piacenza c’è, in particolare, il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della piacentina Università del Sacro Cuore, anch’essa partner del progetto Grace e grazie alla quale sono state realizzate coltivazioni di miscanto e canapa, a pieno campo, per dimostrare la fattibilità tecnica ed economica delle colture.
Sono state inoltre realizzate prove parcellari per studiare l’efficacia di nuovi genotipi di miscanto e per valutare la sostenibilità di queste colture in condizioni di stress ambientale, anche impiegando moderne tecniche di agricoltura di precisione.
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