Cassa integrazione per i lavoratori domestici regolari oggi esclusi, reddito d’emergenza agli oltre 1,2 milioni di irregolari
di Giorgio Pogliotti, Claudio Tucci
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In vista del decreto d’aprile l’unica certezza per i quasi due milioni di lavoratori domestici (tra regolari e non) è che saranno oggetto di apposite misure di sostegno al reddito, anche alla luce dei numeri, finora piuttosto bassi, di richiesta del bonus baby sitting di importo fino a 600 euro, alternativo al congedo straordinario di 15 giorni, introdotto dal Dl “cura Italia”. Secondo l’ultimo dato diffuso dall’Inps, lo hanno chiesto appena 43.608 nuclei familiari.
Cig in deroga per almeno due mesi ai regolari
Sullo strumento che dovrà, concretamente, tutelare colf, badanti e baby sitter, è in corso un’istruttoria tra i tecnici del ministero del Lavoro e quelli dell’Economia. Al momento, le opzioni sul tavolo sono queste. Per i circa 860mila lavoratori domestici regolari si sta ragionando su una misura assimilabile ad una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata, da riconoscere per almeno due mesi, aprile e maggio, con l’estensione delle tutele anche in caso di malattia o quarantena. Già oggi, del resto, ha ricordato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, i datori possono usufruire della sospensione dei versamenti previdenziali e assistenziali.
Lavoro irregolare: 500 euro dal Rem oppure reddito di ultima istanza
Per i lavoratori domestici “irregolari” invece l’ipotesi prevalente è quella di farli rientrare nel campo di applicazione del Reddito d’emergenza (Rem), il nuovo “ammortizzatore” che dovrebbe intercettare nel complesso oltre 3 milioni di lavoratori, incluso il “grigio” e il sommerso, oggi esclusi dalle misure di protezione introdotte dal decreto “cura Italia” per quasi 16 milioni di lavoratori, tra dipendenti e autonomi. Il Rem, secondo i primissimi calcoli dei tecnici, dovrebbe essere finanziato con una dote intorno ai 3 miliardi di euro, per assicurare ai beneficiari 500 euro al mese per due mesi, aprile e maggio. In alternativa si sta ragionando sull’estensione del reddito di ultima istanza. Inoltre, ai lavoratori domestici che hanno lavorato in questo periodo emergenziale, il governo dovrebbe confermare il premio di 100 euro (si stanno studiando le modalità di erogazione della somma).