Pubblicato il: 12/04/2020 08:25
“Un libro per un bambino, per chi studia, per chi deve passare giornate in casa è un bene essenziale, ancora più che nella normalità. Non è snobismo ma il riconoscimento del ruolo della cultura nelle nostre vite”. Lo dice il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini, intervistato da ‘La Stampa’, che rispetta le scelte di Lombardia e Piemonte di non riaprirle: “Le Regioni possono adottare misure più restrittive di quelle nazionali”.
Alcuni editori e librai temono di diventare ‘cavie’: paure esagerate? “Preoccupazioni serie, infatti c’è la possibilità di riaprire, non l’obbligo. Deciderà il libraio. Andare in libreria durante l’emergenza sarà diverso da prima: distanze, dilazione di ingressi, guanti, mascherine, persone massime in base ai metri quadri. Per un po’ saranno solo luoghi di acquisto, non di ritrovo. E lo dice uno che passerebbe le giornate intere a vagare fra gli scaffali”. Franceschini, che annuncia che nel decreto di aprile ci saranno misure per “settori come musei,editoria, eventi e mostre”, replica così alla domanda su che he estate sarà. Potremo andare in spiaggia? “Massì! Dipende da come rispetteremo le misure di questi giorni. Poi saranno gli scienziati a dirci le prescrizioni di sicurezza sugli affollamenti”. Sì alle vacanze ‘patriottiche’: “Certo. Stiamo lavorando a un incentivo che spinga gli italiani a spendere in turismo interno. Il 2020 potrà diventare un anno in cui scoprire l’Italia meno conosciuta: borghi, cammini, piste ciclabili, treni storici”.
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