(ANSA) – BOLOGNA, 12 APR – “La sofferenza, come è avvenuto per Gesù stesso, può dividere gli uomini. Gesù resta solo sulla croce. Ognuno pensa a sé: scappa. Chi difende solo i suoi diritti cerca di stare bene lui e gli altri li cerca solo se gli conviene. Ma la sofferenza può unirci e renderci grandi, capaci di amare come Gesù e quindi di risorgere con Lui. E’ il messaggio lanciato dall’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, nella messa della veglia di Pasqua.
“E’ questa – dice Zuppi – la conversione che c’è chiesta di fronte al male, ancora più necessaria per ricostruire quello che è stato distrutto. Non torniamo all’individualismo e vinciamo sempre l’isolamento con l’amore. Ci può essere Pasqua in un tempo come il nostro, così sospeso, segnato dalla manifestazione evidente della forza del male e così incerto sul futuro? Portiamo tanto nel cuore e negli occhi la sofferenza, il disorientamento, la solitudine, la morte e non sappiamo cosa sarà domani. E le conseguenze del male durano a lungo, come la povertà, lo sconforto, l’incertezza, l’apatia, l’aggressività, la rassegnazione che non fa sperare più nulla e spegne la speranza”. (ANSA).