Ogni tanto il presidente del Consiglio si mostra agli italiani via Facebook, ma sullo schermo non compare nessuno: è Giuseppe Conte. Offeso perché qualcuno aveva osato mettere in dubbio la sua rettitudine, Conte ha scritto su Twitter «io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul #MES non è mai cambiata e mai cambierà».
Poche ore dopo ha promesso che non avrebbe firmato l’accordo europeo così come era stato siglato dall’Eurogruppo dal suo ministro Roberto Gualtieri. Passata Pasqua, passata Pasquetta, ieri Conte ha invitato la maggioranza di governo a non logorarsi in un dibattito astratto sulla convenienza del Mes, un dibattito cui finora si era logorato principalmente lui, il suo partito e il suo ex vice Salvini. Benvenuto, per una volta, il clamoroso e repentino voltafaccia di Conte, ma senza bisogno di essere olandesi o tedeschi c’è da chiedersi se compreremmo un’auto usata da quest’uomo.
Sempre ieri, i retroscenisti si sono finalmente accorti che la proliferazione di task force, di comitati e di commissari non è sostitutiva della leadership politica se, come nel nostro caso, la leadership politica non c’è e delega a dotti, medici e sapienti (grazie Edoardo Bennato) come far ripartire il paese.
Anche perché gli esperti della ministra dell’Innovazione battagliano con il capo della task force Vittorio Colao, il quale deve vedersela con i burocrati dei ministeri, mentre il comitato tecnico-scientifico e il commissario straordinario producono interessantissimi dossier e ottime raccomandazioni che si sovrappongono gli uni alle altre moltiplicando i documenti e la confusione, e soprattutto lasciandoci senza un piano per la ripartenza.
Si discute anche sul dare o meno a Colao qualche potere reale, ma l’eventuale nomina a ministro del manager bresciano non risolverebbe nulla senza un guida politica, tanto vale nominare un’altra task force o una cabina di regia o altra denominazione che aiuti il premier a rimandare le decisioni.
Bisognerebbe azzerare tutto: intanto sciogliere la commissione di settantasei esperti che da settimane cerca una nuova app via bluetooth da adottare per tracciare il contagio, quando basterebbe ringraziare e salutare via zoom i settantasei valorosi esperti e telefonare ad Apple e Google per chiedere di scaricare la loro app che a occhio sarà più efficiente di quella della ministra Pisano e associati. Azzerare i comitati tecnici e scientifici però non sarà sufficiente, più banalmente l’Italia ha bisogno di un Presidente del Consiglio.