(ANSA) – CAGLIARI, 17 APR – La rielaborazione dell’ inno sardo noto come “Procurade ‘e moderare” diventa un invito ai sardi a unirsi per debellare il coronavirus. La forza del canto a Tenore e a Cuncordu e la magia delle launeddas – tutto da remoto – accompagnano un video realizzato dall’associazione Tenores Sardegna Sòtziu Tenores Sardigna.
“Su patriotu sardu a sos feudatarios”, scritto da Francesco Ignazio Mannu nel 1794 durante i moti rivoluzionari sardi, è stato riadattato da Sebastiano Pilosu, etnomusicologo e cantore a tenore, alla situazione di emergenza sanitaria. “Un invito a sentirci uniti come popolo per questa lotta che è sempre più lotta per la sopravvivenza, in tutti i sensi – spiega all’ANSA Pilosu – chiediamo ai sardi impegno e collaborazione in questo periodo di isolamento sociale, per debellare insieme l’epidemia”. Su invito di Pilosu, ogni cantore, Franco Davoli, Andrea Zara, Antonimaria Cubadda, Gianmarco Serra, Luciano Asole, Angelo Soma, Antonio Migheli e Giulio Pala di Torpè alle launeddas ha registrato la propria parte a casa con uno smartphone. Le registrazioni sono state montate in un file audio da Marco Lutzu.
Nel video le spettacolari immagini di Luca Melis tratte dal film “A bolu” diretto da Davide Melis e scritto insieme a Pilosu e prodotto da Karel. Dal Supramonte di Dorgali con vista sul lago Cedrino, a quello di Orgosolo, il Montalbo e la Baronia, riti, tradizioni. Un canto corale con una varietà di stili che si rifanno al canto dei gosos della propria comunità: Orgosolo, Bolotana, Seneghe, Ottana, Lodè, Orune e Santu Lussurgiu.
“Il video cade in un mese segnato da un’altra importante ricorrenza, l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794, celebrata con Sa Die de Sardigna. Come i sardi si sono uniti per la giustizia, ora il video invita a unirsi per la salute e il benessere sociale”, sottolinea Pilosu. (ANSA).