Nella sfida infinita fra uomini e robot, e che aveva visto noi umani recentemente mettere a segni dei colpi niente male, va registrato l’improvviso successo dei robot su un terreno imprevisto: la consegna del cibo a domicilio. Anche se a vederli non li chiameresti robot, questi 25 oggetti buffi, che sembrano un trolley, ma disteso, che viaggiano per le strade su sei grosse ruote, tre per lato.
Li produce una azienda molto nota del settore, la Starship Technologies, fondata nel 2014 a Tallin da due dei creatori di Skype, che non a caso hanno trasferito il quartier generale a San Francisco, dove hanno rastrellato oltre 40 milioni di dollari da diversi venture capitalist, ma hanno tenuto la parte di sviluppo dell’azienda in Europa, nella natìa Estonia.
Il robot a sei ruote della Starship Technologies (Afp)
Insomma, la missione dichiarata di Starship è rivoluzionare le consegne a domicilio in ambito locale. Tramite questi buffi robot a rotelle che in realtà sono un concentrato di tecnologia perché hanno sensori, radar, visori e telecamere per poter circolare per la strade senza fare danni. Dal primo prototipo di cinque anni fa i robot di Starship hanno macinato oltre 100 mila chilometri in cento città, ma il vero test è in corso nel grande campus di una giovane ma già storica università americana, la George Mason, in Virginia.
Qui è appena entrata in funzione una flotta di 25 robot che portano i pasti agli studenti tramite una app: non sono totalmente autonomi, visto che c’è una sala comandi dove vengono monitorati per intervenire in tempo reale. Il debutto, qualche giorno fa, è stato molto positivo. Nessun incidente, nessun gesto di stizza dei passanti e anzi qualche sorriso quando, a consegna avvenuta, i robot parlano e dicono: “Grazie e buona giornata!”.
Il robot a sei ruote della Starship Technologies (Afp)
Leggi anche: Si chiama Scout il robot di Amazon per le piccole consegne
Qualche professore ha timidamente osservato che in questo modo si riducono ancora di più le occasioni per gli studenti per uscire dai loro dormitori e interagire con gli altri, in fila alla mensa o alla caffetteria. Ma sono aumentati gli ordini di pizza e panini, gli studenti hanno avuto più tempo per studiare, l’università ha incassato una percentuale da Starship sul dollaro e 99 centesimi di commissione per ogni consegna. E sembrano tutti felici e contenti.
Leggi anche: I fattorini di Foodora hanno vinto. Ma che succede ora?
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected].
Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.