Standard & Poor’s ha lasciato invariato il rating dell’Italia a BBB, mantenendo l’outlook negativo. La decisione, molto attesa dai mercati e dal Tesoro, lascia dunque il giudizio sull’Italia due gradini al di sopra del territorio speculativo («junk»)
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Standard & Poor’s ha lasciato invariato il rating dell’Italia a BBB, mantenendo l’outlook negativo. La decisione, molto attesa dai mercati e dal Tesoro, lascia dunque il giudizio sull’Italia due gradini al di sopra del territorio speculativo («junk») e sventa per il momento lo scenario di un declassamento che avrebbe alimentato le tensioni sui BTp.
L’agenzia tuttavia sottolinea che «sarà possibile una revisione al ribasso del rating dell’Italia se il debito non sarà messo su una chiara via al ribasso nel corso dei prossimi tre anni e se ci sarà un marcato deterioramento delle condizioni di credito che metta a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche, per esempio a causa di misure non sufficientemente di sostegno da parte dell’Eurozona».
L’outlook al contrario potrebbe diventare stabile se «l’economia facesse meglio di quanto anticipato e se il sistema bancario riuscisse ad affrontare lo shock dell’economia reale provocato dal Covid-19 senza un significativo aumento dei non performing loan».
Le stime su Pil e deficit
S&P prevede che il Pil italiano si contrarrà del 9,9% nel 2020, con un rimbalzo il prossimo anno quando segnerà un aumento del 6,4%. «La tempistica e la forma della ripresa restano incerte», afferma S&P, prevedendo un tasso di disoccupazione all’11,2% quest’anno Secondo l’agenzia americana il deficit italiano salirà al 6,3% del Pil alla fine del 2020 con un debito vicino al 153%. Nel Def appena aggiornato dal governo il disavanzo in realtà supererà il 10% del Pil.
Nuovo debito sarà in gran parte comprato da Bce
L’agenzia prevede che «la maggior parte del nuovo debito creato quest’anno come conseguenza della pandemia sarà acquistato dalla Bce nell’ambito di iniziative esistenti e di nuova creazione». Anche se il debito pubblico italiano è in rialzo, il debito privato «resta ai livelli più bassi tra i paesi del G7 e dell’Europa occidentale». S&P ha inoltre sottolineato che «pur ritenendo che più alti livelli di debito pubblico possano essere sostenibili in economie come quella italiana, dove il debito privato continua a calare, le attuali politiche nell’Eurozona non sono ottimali».