Si rimane assolutamente sconcertati di quanto e’ accaduto nel corso della trasmissione di Giletti “Non è la l’Arena” del 3 Maggio dopo l’intervento volontario in diretta da parte del giudice (eroe nella lotta alla mafia) dott Nino Di Matteo.
Il dott. Nino Di Matteo e’ intervenuto sull’argomento trattato dal conduttore riguardante la scarcerazione del boss Zagaria in conseguenza della controversia questione tra giudici di sorveglianza del tribunale di Sassari e del DAP .
Prima della nomina del dott. Basentini, nel 2018 uno dei candidati, quale capo del DAP, sembrava essere,a seguito di una trattativa tra il ministro Bonafede e il giudice Di Matteo ,proprio quest’ultimo.
Il giudice Di Matteo e’ intervenuto,in diretta in trasmissione precisando che nessuna trattativa c’e’ mai stata ma soltanto di aver ricevuto ,dal ministro Bonafede la proposta di svolgere il ruolo di Capo del DAP.
Quando il giudice Di Matteo si reco’ dal ministro per confermare la sua disponibilita’ a svolgere tale ruolo istituzionale, il Ministro gli disse: “che tutto ciò non poteva piu avvenire perchè vedeva,invece, possibile per lui un incarico ancora piu’ prestigioso”.
Viene cosi nominato il dott .Basentini Capo del DAP.
Nel suo intervento in trasmissione il giudice Di Matteo -dichiara e precisa- che da quando ricevette la proposta a quando nelle 48 ore successive dalla stessa, lui si reca dal Ministro per confermare la sua disponibilità a ricoprire il ruolo di Capo del DAP, emergono intercettazioni di conversazioni da parte di criminali di alto calibro detenuti anche col 41/bis, i quali manifestano grande disappunto verso la nomina di Di Matteo a Capo del DAP, perchè,a loro dire ,” se fosse stato nominato Il giudice Di Matteo, si sarebbero buttate le chiavi delle celle delle carceri dove si trovano reclusi“.
Il giudice Di Matteo ha ribadito i contenuti di questo suo intervento anche dopo che, il Ministro Bonafede e’ intervenuto nel corso della trasmissione”confermando le dichiarazioni rese dal giudice Di Matteo, ma la sua non nomina, non è dipesa dalle conclusioni che il giudice Di Matteo riferisce, che sono invece frutto di una sua percezione personale“.
Se anche un magistrato di altissimo spessore ,che sta dedicando la sua vita alla lotta alla mafia,alla criminalita’ organizzata, ed e’ tra i massimi magistrati su questo fronte, subisce il tentativo di essere smentito sulla base di sue presunte percezioni risultanti non vere, cosi come ha -dichiarato- il Ministro Bonafede, allora la situazione si ravvisa poter essere molto grave: è difficile ,anzi impossibile soltanto immaginare che un magistrato come Di Matteo possa arrivare a conclusioni e fare dichiarazioni che sono frutto di percezioni personali e non di fatti concreti, inconfutabili, come il suo ruolo gli impone di fare.
Il giudice Di Matteo non e’ solamente orgoglio per la nostra Italia, ma e’ persona apprezzata per il suo alto impegno per la giustizia in tutto il mondo.
Risulta assolutamente plausibile credere in quello che il giudice Di Matteo ha dichiarato nel suo intervento e si auspica,invece, che il Ministro Bonafede intervenga nel piu’ breve tempo possibile a spiegare al popolo italiano la verità di quanto accaduto.
di Avv. Saverio Lauretta