Nessuno si suicida perché vuole morire – E allora perché lo fa? – perche’ forse aveva perso di vista ogni aspetto positivo della sua vita, perche’ la disperazione prodotta indirettamente dal contagio induce una strage peggiore di quella indotta in modo diretto dal corona virus, perche’, nonostante i proclami e le aspettative, nei fatti si e’ visto e sentito abbandonato da uno Stato e da un Governo che avrebbe dovuto tutelarlo come lui ha sempre fatto e cercava ancora di fare con i suoi dipendenti,e invece e’ entrato in un tunnel in cui l’unica soluzione per non soffrire più era la morte, non pensando agli effetti devastanti del suo gesto sugli altri, perché immerso nei suoi problemi .
Una vicenda umana che ha commosso l’intera nazione dove occorre anche domandarsi a cosa serve la commozione del presidente del consiglio Conte, che – a proposito della “dolorosa scomparsa” si è detto “vicino alla famiglia dell’artigiano napoletano”, parlandone in una riunione con i vertici del sistema imprenditoriale italiano,”commozione”, che di certo non lo riportera’ in vita, mentre ancora, dopo tre mesi di lockdown, gli imprenditori continuano a rimanere da soli e senza aiuti concreti assistendo invece, cosi come tutti gli Italiani, ai milioni di euro che questo governo sta distribuendo in giro per il mondo.
Il mio pensiero va alla famiglia alla moglie e alla figlia che in questo momento doloroso, in cui si succedono fasi che vanno dallo shock all’incredulità , dalla rabbia alla disperazione, dalla paura all’impotenza, dal senso di colpa alla tristezza, per poi approdare all’accettazione e alla riorganizzazione della propria vita da sole, con un Governo che promette, promette ma che concretamente è ancora inadempiente ed in forte ritardo.
di Sandra Caschetto