(ANSA) – PALERMO, 09 MAG – “Buscetta ha dato un contributo straordinario alla conoscenza della mafia. Ma proprio perché l’aveva conosciuta dall’interno”. Lo dice uno che di Buscetta conosce bene sia il passato, vissuto in una dimensione criminale di forte caratura, sia la scelta di liquidare quel mondo diventando il grande pentito rappresentato nel film di Marco Bellocchio Il Traditore che ieri sera ha vinto sei premi dominando i David di Donatello. Giuseppe Ayala giudica quella storia da una prospettiva privilegiata: è stato con Giovanni Falcone il primo a raccogliere le sue testimonianze e lo ha incontrato più volte prima di ritrovarselo – lui pubblico ministero, Buscetta implacabile accusatore – nel proscenio del maxiprocesso.
E proprio perché ha conosciuto Buscetta così bene Ayala può dire ora che il film e il suo protagonista Pierfrancesco Favino “si sono meritati la cascata dei David di Donatello”. (ANSA).