(ANSA) – TRIESTE, 13 MAG – La ripresa della filiera agroalimentare passa dalla difesa del Made in Italy. E’ questo il messaggio lanciato nel corso di un webinar promosso dalla Msd Aninal Health, azienda leader nel settore biofarmaceutico, dedicato al futuro del settore agroalimentare a seguito dell’emergenza coronavirus. A prendervi parte, esperti del settore, rappresentanti delle associazioni di categoria e responsabili della sicurezza alimentare che hanno ricordato gli ingenti danni subiti dal comparto durante l’emergenza sanitaria.
Nella sola filiera delle carni, sottolinea Davide Calderone, direttore dell’Associazione degli industriali delle Carni e dei Salumi (Assica), si è registrata una riduzione di circa “il 20-25% della capacità di macellazione a causa delle numerose assenze dei lavoratori nelle aziende che si trovavano nelle zone più colpite”. Altra battuta d’arresto è quella subita dal canale Horeca e del Food service, settori che rappresentano il 25% del fatturato delle aziende associate, che ha provocato una diminuzione del fatturato del 30%”, come ricorda Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia. In calo anche “le eccellenze Made in Italy rappresentate dal comparto dei vini, dei salumi e dei formaggi che hanno registrato una riduzione rispettivamente del -40%, -35% e del -45%”, e una decrescita del “13% sull’export, a causa dell’inattività nei Paesi partner delle attività di ristorazione: prime tra tutte quelle in Germania, Stati Uniti e Francia. Ed è quindi proprio il Made in Italy, sottolineano gli esperti, da cui è necessario ripartire per far fronte a questa situazione. “Quello che auspichiamo dalle istituzioni e dal governo è un supporto non in termini di contributi diretti ma di aiuto nella promozione e nella difesa del Made in Italy”, conclude Claudio Destro, vicepresidente Associazione italiana allevatori. (ANSA).