Il punto di partenza della discussione è stato il dossier della ministra De Micheli, che evidenziava le fortissime criticità della gestione targata Giovanni Castellucci, ex Ad di Atlantia, e che metteva in campo una serie di ipotesi, tra cui la stessa revoca
di Manuela Perrone
27 maggio 2020
2′ di lettura
Niente revoca della concessione, ma una discesa di Atlantia ben sotto il 50% del capitale di Autostrade (oggi è all’88%), con le quote che passerebbero a F2i, Cdp e altri fondi delle casse di previdenza. È questa la mediazione arrivata mercoledì 27 maggio sul tavolo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha convocato i ministri Paola De Micheli e Roberto Gualtieri, nonché i capidelegazione della maggioranza (Dario Franceschini, Alfonso Bonafede, Teresa Bellanova e Roberto Speranza), per risolvere il nodo Autostrade.
M5s rilancia su F2i e Cdp
Il vertice è stato convocato dopo la riunione notturna di martedì 26 dello stato maggiore pentastellato (si veda Il Sole 24 Ore in edicola), che ha dato l’ok ad ammainare la bandiera della revoca della concessione in cambio di un assottigliamento della presenza di Atlantia in Aspi. Non si tratta certo di una nazionalizzazione come invoca Alessandro Di Battista, ma sicuramente di una mossa più facile da spiegare a elettori e attivisti. Soprattutto per la partecipazione dell’amata Cdp all’operazione.
Il dossier De Micheli
Il punto di partenza della discussione è stato il dossier della ministra De Micheli, che evidenziava le fortissime criticità della gestione targata Giovanni Castellucci, ex Ad di Atlantia, e che metteva in campo una serie di ipotesi, tra cui la stessa revoca. Ma anche il passaggio di quote di Aspi, più gradito a tutti i partiti della maggioranza. Autostrade nel frattempo, dopo l’aumento già registrato ieri, anche oggi apre in Borsa in deciso rialzo. Segno che gli investitori scommettono su un’intesa.