(Fotogramma)
Pubblicato il: 30/05/2020 10:23
Il chitarrista statunitense Bob Kulick, conosciuto soprattutto per aver collaborato con i Kiss, considerato il “quinto” membro della band newyorchese, lavorando soprattutto in studio, è morto all’età di 70 anni. Era il fratello maggiore di Bruce Kulick, che è stato chitarrista solista dei Kiss dal 1984 al 1996. E proprio il fratello minore Bruce ha dato la notizia della scomparsa sui social: “Ho il cuore spezzato di dover condividere la notizia della scomparsa di mio fratello Bob Kulick. Il suo amore per la musica e il suo talento di musicista e produttore dovrebbero sempre essere celebrati. So che ora è in pace, accanto ai nostri genitori, e me lo vedo lassù che suona la sua chitarra più forte che mai”. Anche la band dei Kiss sui social ha espresso le condoglianze per la scomparsa del rocker: “Abbiamo il cuore spezzato. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia Kulick in questo momento difficile”.
All’infuori dei Kiss, Bob Kulick ha suonato la chitarra in alcuni dischi di Meat Loaf e con i W.A.S.P. negli album “The Crimson Idol” e “Still Not Black Enough”, senza però mai esibirsi in pubblico con il gruppo. Bob suonò poi la chitarra per il disco omonimo “Michael Bolton” (1983) del musicista Michael Bolton e per Lou Reed in “Coney Island Baby” (1976).
Nato a New York il 16 gennaio 1950, Bob Kulick esordì nei primi anni Settanta come chitarrista con la band Hookfoot. Nel 1973 tenne un’audizione per entrare nei Kiss come chitarrista solista ma gli fu preferito Ace Frehley. Ciononostante i Kiss decisero di tenere da conto Bob impiegandolo nel caso in cui Frehley non fosse stato nelle condizioni di lavorare. Con i Kiss Bob ha suonato in alcune tracce degli album “Alive II” (1978), “Killers” (1982) e “Creatures of the Night” (1982). Bob Kulick ha inoltre collaborato con il frontman dei Kiss Paul Stanley per il suo album solista “Paul Stanley” (1978), sia nel suo tour del 1989, sempre da solista. Bob Kulick negli anni Ottanta formò il gruppo Balance con Peppy Castro e Doug Katsaros.
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