I due erano a bordo di un ultraleggero precipitato poco dopo il decollo ROMA (ITALPRESS) – Fabio si allenava al centro federale di Ostia da pochi giorni. Gioele amava gli aerei e, nonostante la giovane età, aveva già una buona esperienza di volo. Eppure questa mattina il destino si è abbattuto su Fabio Lombini (foto deepblumedia.eu sito Fin) e Gioele Rossetti, i due giovani nuotatori che stamattina hanno raggiunto la scuola di volo Crazy Fly di Nettuno, in provincia di Roma, per passare una mattinata diversa, in quota su un velivolo ultraleggero. Poco dopo il decollo, attorno alle 10.40, l’aereo è precipitato per cause ancora da accertare e ha preso fuoco: per Fabio e Gioele non c’è stato nulla da fare, i corpi già privi di vita sono stati ritrovati dai Vigili del Fuoco accorsi sul posto per spegnere le fiamme e provare a salvare i ragazzi.
“Scoprire che nell’incidente di Nettuno sono morti i giovani nuotatori Fabio Lombini e Giole Rossetti ci ha sconvolto”, hanno scritto i Vigili del Fuoco su Twitter stringendosi al dolore delle famiglie. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta sull’incidente, la prima ipotesi sembra quella di un guasto tecnico. Per il 22enne forlivese Fabio Lombini, atleta delle Fiamme Rosse tesserato per la In Sport, e per il 23enne romano Giole Rossetti dell’Aurelia Nuoto il destino sembra aver giocato un ruolo decisivo. Argento ai campionati assoluti invernali del 2017 nei 200 stile libero dietro a Filippo Megli e davanti a Filippo Magnini, già nazionale alle Universiadi di Taipei e ai campionati europei in vasca corta di Copenhagen nel 2017, Lombini era appena arrivato nella capitale per svolgere un allenamento collegiale al centro federale di Ostia, seguito dal responsabile tecnico Stefano Morini e accompagnato dal suo allenatore Alessandro Resch.
Aveva deciso di passare la sua prima domenica libera romana in volo con l’amico Gioele, del quale si fidava ciecamente, tanto da prenderlo in giro prima della partenza in un video pubblicato su Instagram: “Hai detto come si accende?”, chiedeva scherzando Fabio a Gioele. Rossetti sapeva bene come si accendeva il velivolo, aveva il brevetto e già una buona esperienza. Ma nulla ha potuto fare per evitare, poco dopo il decollo, una tragedia che, oltre alle famiglie dei ragazzi, ha scosso tutta la Federnuoto.
“La Federazione, sconvolta e attonita, esprime le più sentite condoglianze a familiari, amici e società di appartenenza – ha scritto la Fin in una nota – Giungano a tutti loro i sentimenti di cordoglio del presidente Paolo Barelli, dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del segretario generale Antonello Panza, del consiglio e degli uffici federali, del direttore tecnico della squadra nazionale di nuoto Cesare Butini e dell’intero movimento acquatico”.
(ITALPRESS). spf/ari/red 31-Mag-20 21:00