Colpo di spugna sulla legge (5/2020) che reintroduce i vitalizi in Calabria, estendo l’indennità differita ai consiglieri decaduti per incompatibilità o ineleggibilità
di Donata Marrazzo
La governatrice della Calabria Jole Santelli (Epa)
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Colpo di spugna sulla legge (5/2020) che reintroduceva i vitalizi in Calabria, estendo l’indennità differita ai consiglieri decaduti per incompatibilità o ineleggibilità: era stata approvata il 26 maggio, in piena emergenza sanitaria, dopo una discussione lampo all’interno del consiglio regionale. Oggi la nuova assemblea, convocata d’urgenza, l’ha cancellata ritenendola, nelle parole del presidente Domenico Tallini, «un errore di valutazione, di approfondimento e di analisi». Dal testo della legge sarebbero spariti, proprio prima dell’approvazione, alcuni passaggi fondamentali. Questo, ad esempio: «Non si applica la contribuzione volontaria ai consiglieri regionali decaduti perché la loro elezione è stata annullata».
Invernizzi a Palazzo Campanella
Per l’occasione, che ha fatto scalpore nell’opinione pubblica e anche nella politica nazionale, a Palazzo Campanella, sede del Consiglio calabrese, si è presentato il presidente regionale della Lega Cristian Invernizzi: «Un errore lo tolleriamo, il secondo no», ha avvertito.
Tallini: «Un errore di valutazione»
«Oggi non cancelliamo nessun peccato originale di cui vergognarci, ma prendiamo semplicemente atto con umiltà e senso del dovere dell’enorme responsabilità che abbiamo come assemblea legislativa rappresentativa della sovranità popolare – ha ammesso Tallini – Una responsabilità così gravosa non ci consente di sbagliare, nemmeno in buona fede. Mi sento di raccomandare a tutti i consiglieri regionali di lasciarsi guidare dalle istruttoria in sede di commissioni consiliari, a meno di fattispecie straordinarie che impongano deliberazioni d’urgenza». Fra le incongruenze e le irregolarità verificate, «il mancato allineamento alle direttive nazionali in sede di conferenza Stato-Regioni e di conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, e l’impatto finanziario per l’Ente».
Gli interventi dei consiglieri
Nel suo intervento, il consigliere Francesco Pitaro (Gruppo misto) ha parlato di «una pagina avvilente, oscena, da cancellare. Di inganno si è trattato, manifesta slealtà per una proposta diversa da quella concordata». Un peccato di superficialità, nel meaculpa di Mimmo Bevacqua, capogruppo Pd: «Non avalleremo più il richiamo in aula di proposte di legge non adeguatamente discusse. La politica deve riacquisire credibilità per affrontare le difficili sfide future».
Aieta: «I vitalizi sono stati aboliti nel 2011»
«L’abrogazione è un atto necessario – ha rimarcato Giuspeppe Aieta (Pd) – per arginare una politica che può diventare rapace e famelica. Dobbiamo riparare il danno d’immagine procurato alla più alta assise calabrese, ripristinare la verità. Io, ad esempio, non prenderò alcun vitalizio: i vitalizi sono stati aboliti nel 2011». Conciso l’intervento di Pippo Callipo, capogruppo di Io resto in Calabria: «Quest’abrogazione è un atto di forza per il Consiglio, dobbiamo continuare a tagliare spese e privilegi». Quasi svanita la sua indignazione che lo aveva portato ad affermare nei giorni scorsi di essere pronto a tutelarsi nelle sedi opportune.
Santelli, «la parola vitalizi è un tabù, li eliminiamo»
Le polemiche scoppiate nei giorni scorsi non si sono concentrate solo sul beneficio concesso ai consiglieri ma anche sulla frettolosità con cui è stato approvato il provvedimento. «La norma si illustra da sé», aveva tagliato corto Giuseppe Graziano (Udc), invitato dal presidente dell’Assemblea Tallini a presentare all’aula il provvedimento. Rapidissima la votazione, articolo per articolo – 2 minuti cronometrati- e l’approvazione unanime: mancava solo il vicepresidente Nicola Irto (Pd). Critiche, sconcerto e, alla fine, l’annuncio della presidente della Regione Calabria Iole Santelli: «Nessun ritorno ai vitalizi, tecnicamente è spiegabile ma già la parola è tabù, li eliminiamo».
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