Lo Sri Lanka a partire dal primo agosto apre ai turisti stranieri, a patto che questi si sottopongano a una serie di test sul coronavirus, prima e durante il loro soggiorno sull’isola e siano muniti di un certificato che attesta di non essere portatori della malattia.
Quest’ultimo dovrà essere eseguito non più di 72 ore prima dell’atterraggio in Sri Lanka, dove il documento comunque non esenterà i visitatori da un nuovo test in aeroporto, da uno dopo cinque giorni e un terzo dopo 10 giorni di soggiorno.
“Comprendiamo che può essere fastidioso, ma è essenziale per la sicurezza di tutti e per la tranquillità dello spirito”, si legge in una nota di accompagnamento del ministero della Sanità di Colombo. Il costo del visto all’entrata, inoltre, passerà da 40 a 100 dollari a testa, fa sapere il governo cingalese.