Cristiano Minichiello / AGF
Esame di maturità (Agf)
“La Maturità 2019 non sarà difficile, d’altro canto non lo è mai stata. Con tutti quei promossi, il 99,6 per cento ogni anno”. Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti in un’intervista a Repubblica. “Abbiamo rivisto l’esame” spiega “perché obbligati da una legge varata nel 2017 dalla ministra Fedeli. Dovevamo renderla operativa, lavorare sui dettagli”, quindi non sarebbe servito neppure muoversi con un anno di anticipo”, per preparare meglio gli studenti alla modifica, perché “i ragazzi di quarta sono presi dal loro anno scolastico, avrebbero pensato alla Maturità soltanto in quinta. L’orizzonte di un diciottenne è la stagione”.
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Le modalità del nuovo esame saranno spiegate “il 19 febbraio, con la prima simulazione”, tra cui il Latin-Greco, ma avverte che “la vera questione, però, è la prova del Liceo scientifico”, la Mate-Fisica: “Quest’anno, anche senza riforma, sarebbe uscita Fisica. Un obbligo. Non esce mai e siamo qui per dare un segnale di serietà. A quel punto, meglio offrirla insieme alla Matematica, che poi è la disciplina naturale per risolvere un problema di Fisica. Con i giusti pesi. La materia cui gli studenti dello scientifico dedicano più ore in classe, cioé la Matematica, avrà maggiore importanza nello svolgimento della prova”.
L’esame di Maturità, ha ribadito Bussetti, “serve. Dobbiamo insegnare ai ragazzi ad affrontare le prove, a faticare per superare la crisi, altrimenti non cresceranno mai. La vita ti dà problemi e ti chiede di risolverli. Direi anzi che la Maturità arriva tardi: dovremmo introdurre test intermedi, non selettivi”.
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