Il dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo hanno determinato un impatto profondo sull’economia
di Nicoletta Cottone
Il dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo hanno determinato un impatto profondo sull’economia
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L’Istat prevede «una marcata contrazione del Pil nel 2020», con una caduta dell’8,3%, e «una ripresa parziale nel 2021», stimando un rialzo del 4,6%. L’Istituto, nelle “Prospettive per l’economia italiana” nel 2020-2021, rimarca come il dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo abbiano «determinato un impatto profondo». Uno «shock senza precedenti», la cui quantificazione è connotata «da ampi livelli di incertezza». Rispetto alle precedenti stime sul 2020 «nel complesso la revisione al ribasso del Pil è stata pari a circa 9 punti percentuali».
Gualtieri: segnali di ripartenza
L’Italia non è ancora nella fase post Covid, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ma «cerchiamo di vedere una luce in fondo al tunnel. I dati dell’Istat confermano le previsioni del Governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre. E già da questo mese colgono alcuni segnali di ripartenza».
Segnali di ripresa a maggio, atteso rialzo nel II trimestre
Nel report l’Istat indica anche segnali di ripresa: a maggio. «La ripresa delle attività di produzione e consumo è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul Pil che, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, è previsto in aumento nel secondo semestre dell’anno». Tra i segnali di ripresa l’Istat segnala i consumi di energia elettrica che seppur «calati in misura marcata nel mese di aprile, registrano una inversione di tendenza a partire dalla prima settimana di maggio». Nello stesso mese la fiducia di imprese e famiglie, «che si è mantenuta su livelli storicamente molto bassi, presenta alcune specificità di rilievo».
Istat: crollo export del 13,9% nel 2020, +7,9% nel 2021
Per l’Istat, però, il drastico ridimensionamento del commercio mondiale «influenzerà il commercio estero italiano durante tutto l’anno» e determinerà un crollo dell’export italiano. «Le esportazioni sono previste diminuire del 13,9% nel 2020 e poi aumentare del 7,9% nel 2021», sottolinea l’Istat secondo cui «il rallentamento dell’attività economica e il calo degli acquisti osservato nella prima parte dell’anno dovrebbero determinare, inoltre, una flessione delle importazioni pari al 14,4% nel 2020 e un aumento del 7,8% nel 2021».
Istat: consumi famiglie in caduta, -8,7%
Nel 2020 l’Istat prevede una “caduta” per i consumi delle famiglie (-8,7%) a cui si accompagna anche “il crollo” degli investimenti (-12,5%), a fronte di «una crescita dell’1,6% della spesa delle amministrazioni pubbliche».
Istat: disoccupazione 2020 giù al 9,6%
«La lettura della crisi attraverso i dati del mercato del lavoro assume forme e intensità diverse rispetto al consueto andamento degli indicatori», sottolinea l’Istat. «Nel biennio di previsione, gli effetti di transizione verso l’inattività sono attesi influenzare la disoccupazione che dovrebbe ridursi nell’anno corrente (9,6%) per poi aumentare quello successivo (10,2%). Nel 2019 il tasso si è attestato al 10%».