di Selenia Secondi (ANSA) – ROMA, 10 GIU – Il contesto post pandemia da Covid impone una riprogettazione del senso e delle funzioni del patrimonio culturale. Anche ARTLAB, l’appuntamento annuale con il mondo degli esperti che si confrontano sui temi di sviluppo, arte, innovazione e cultura quest’anno è stato modificato causa Covid: l’ appuntamento con la piattaforma indipendente dedicata all’innovazione doveva svolgersi a Matera ed invece si trasforma in un evento online di una settimana -da oggi al 13 giugno- per ascoltare risposte diverse a nuove domande che si pongono alla luce della complessa situazione globale ci ha imposto la pandemia.
Parteciperà anche quest’anno ad ArtLab per l’ottava volta consecutiva Maria Rosaria Mencarelli la Soprintendente all’Archeologia Belle arti e paesaggio d’Abruzzo per quest’ edizione 2020 che è virtuale, ma aperta on line a chiunque sia interessato. Nel quadro di una rivoluzione dei flussi turistici le aree interne, e i beni culturali che per lungo tempo sono stati ai margini di flussi di percorrenza e di visita possono pensare di giocare davvero un ruolo diverso affacciandosi ad un turismo di prossimità rivolgendosi ad un’utenza locale e non colonialistica nei confronti dei territori aiutando allo stesso tempo il decongestionamento delle mete più frequentate.
“Ora c’ è la reale possibilità di rivalutare un patrimonio di prossimità : le nostre aree interne acquisteranno maggiore attrattiva solo se viste con occhi diversi. Luoghi da scoprire, dove ci sono tante narrative da conoscere , punti di interesse , peculiarità del patrimonio archeologico e del patrimonio paesaggistico delle aree interne che sono quelle che difendiamo come Sovrintendenza e che cerchiamo di tutelare. Credo che parlando di Abruzzo e Umbria, il turismo culturale ed il turismo dei borghi di queste regioni abbia già offerto tanto; in Abruzzo, però, si può fare di più”. Anticipa così il suo intervento ad art Lab Rosaria Mencarelli che attualmente governa la Soprintendenza di due regioni: l’Abruzzo -ad esclusione dell’Aquila e comuni del cratere -e l’Umbria in toto. Regioni molto diverse ma caratterizzate entrambe dalla presenza di un patrimonio diffuso dei luoghi interni dove non arriva un turismo massificato nè coloniale, ma che da sempre ha cercato un’integrazione con i territori”.
“Credo che questo nuovo ripensamento che si impone oggi nell’ambito della frequentazione del patrimonio culturale – prosegue la Mencarelli – trovi luoghi già pronti ad avere una grande ricettività perché tutto ciò che non è congestionato, favorisce quelle forme di turismo culturale lento che consente una fruizione più consapevole del patrimonio ed un ‘turismo di pregio’. Il ruolo che si può giocare è far comprendere alle persone quale privilegio possano avere nel fruire di questi luoghi e del loro patrimonio in modo più lento e decongestionato. Dobbiamo ora pensare ad un turismo di prossimità: in questa fase post emergenza pandemia si può riscoprire un patrimonio delle comunità locali che possono diventare i primi narratori di se stessi”. (ANSA).