Sulle scritte inguiriose e i due incendi per sabotare i treni, le penne nere, le istituzioni, ma soprattutto tutti i trentini tirano dritto: “Niente e nessuno possono intaccare lo spirito alpino, esempio di pace, di aiuto e di solidarietà”, dicono
Trento – Entra nel vivo la 91esima Adunata nazionale degli Alpini in questo lungo week end a Trento. Sono già 140mila gli arrivi delle Penne Nere in città. A ieri erano arrivati novanta bus. Ma siamo solo all’inizio: lassù sulle montagne se ne aspettano 600 mila.
Nel tardo pomeriggio di ieri si è riunita la task force con il capo dipartimento della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, l’assessore provinciale trentino alla protezione civile, Tiziano Mellarini, e i responsabili dei settori coinvolti nella gestione dell’evento.
“Grazie a tutti per il lavoro che state facendo – ha sottolineato Borrelli – per l’organizzazione che avete messo in campo che rende onore a questo evento. È un orgoglio per gli alpini, per la città di Trento, per il Trentino, ma soprattutto per tutto il Paese. Voglio infine ringraziare l’Associazione nazionale alpini per il contributo fondamentale che quotidianamente dà al sistema della protezione civile nazionale“.
Sabotaggio. Due incendi ad altrettante centraline elettriche ferroviarie in Trentino sono stati appiccati nella notte tra il 10 e 11 maggio, a poche ore dalla prima giornata del raduno. Ma gli alpini non si fanno certo scoraggiare: “Gli episodi di sabotaggio avvenuti in Trentino stanno avendo grande ricaduta mediatica – fa sapere Bruno Fasani, direttore dell’Ufficio stampa Ana – L’Associazione nazionale alpini, pur rammaricandosi di questi fatti, ritiene che si tratti di fenomeni deprecabili ma assolutamente ininfluenti sullo spirito alpino che anima l’associazione”.
Episodi marginali. “In particolare questa Adunata nella città di Trento ha proprio lo scopo di ribadire la volontà di costruire serenamente un clima di collaborazione e di fraternità reciproca. Per queste ragioni l’Ana sente di poter vivere questi momenti con assoluta serenità d’animo, attorniata dalla stima e dall’affetto della popolazione locale, evitando di enfatizzare episodi che rimangono marginali e ben al di sotto della rilevanza che probabilmente volevano attribuirvi i loro autori”.