(ANSA) – RABAT, 19 GIU – Turismo, nessuna apertura in vista per il Marocco. Delude l’incontro tra Saad Eddine El Othmani, alla guida del governo, e Nadia Fettah Alaoui, ministro del Turismo. Il capo dell’esecutivo non ha voluto fissare nemmeno una data all’orizzonte per la riapertura delle frontiere, e, “pur comprendendo le difficoltà del settore”, ha salutato il ministro che s’era fatta portavoce delle istanze di tutti gli operatori.
Un venerdì nero anche per i contagi: in meno di 12 ore si sono registrati 539 nuove infezioni, portando così a 1.283 i casi attivi. Il bilancio complessivo dall’inizio della pandemia tocca quota 9.613, 213 i decessi; 8.117 le guarigioni. Il tasso di mortalità si attesta al 2,3% e quello di guarigione all’84,5.
Sono cifre che destano preoccupazione alla vigilia di un ammorbidimento dello stato di emergenza, annunciata per lunedì 21 giugno. Il primo giorno d’estate dovrebbe coincidere con il primo passo verso un progressivo ritorno alla normalità. La fine del lockdown è prevista per il 10 luglio. Il Covid-19 si è abbattuto sul turismo come una catastrofe.
Su 3.989 strutture ricettive solo 520 sono rimaste aperte. A partire dal 20 marzo, data di inizio del lockdown le cancellazioni si sono susseguite a ritmi da catastrofe. Il turismo è la seconda voce dell’economia marocchina e rappresenta l’11 per cento del Pil. Uno studio della Confederazione nazionale di settore stima che il paese vedrà un calo del 39 per cento nelle richieste con una perdita di oltre 13,85 bilioni di dollari tra il 2020 e il 2022. (ANSA).