Secondo round al Pirellone per il “Contratto per il governo del cambiamento”. Trapelano i primi punti su cui Di Maio e Salvini hanno detto sì. Per il leader del M5s “Stiamo scrivendo la storia, per la prima volta sul tavolo temi e non nomi”
Governo, secondo round al Pirellone, ma ancora dubbi sul premier.
Per il M5S “si può chiudere oggi, ma non è detto”. Il portavoce Rocco Casalino, alla fine della prima parte della riunione odierna, annuncia che “Il programma è all’incirca sui venti punti, 15 li abbiamo affrontati, adesso vanno un po’ rivisti. Speriamo di finire nel pomeriggio”. Di Maio: “Stiamo scrivendo la storia: per la prima volta si porta avanti una trattativa di governo mettendo al centro i temi e non i nomi“.
Sul tema delle grandi opere, ha detto Laura Castelli del M5s “C’è accordo, sono risorse”. E a chi le fa notare che il programma potrebbe sembrare troppo sbilanciato verso la Lega risponde che “L’importante è risolvere i problemi della gente, ed è possibile con quello che stiamo scrivendo”.
Flat Tax. Fonti del M5S smentiscono categoricamente l’ipotesi annunciata dalla Lega di un condono per finanziare la misura. “Era una loro misura, la soluzione è diversa“, spiegano chiarendo come non siano state indicate le percentuali delle due aliquote (15% e 23%, secondo rumors delle ultime ore): “Ci saranno tre scaglioni, seguendo la progressività‘” nel reddito.
Reddito Cittadinanza. Il pilastro della campagna elettorale del M5S resta. Ora ci sono da valutare tempistica e misure: si potrebbe partire solo dopo una riforma dei centri per l’impiego.
Ilva. Dossier cruciale, M5s e Lega partivano da posizioni distanti tra loro: i primi a favore della ristrutturazione ambientale, senza escludere la chiusura del sito, i secondi indirizzati a difendere la struttura e la conseguente vendita. Pare che sulla questione i toni delle delegazioni si siano fatti accesi ma alla fine sembra che la squadra sia stata trovata. “Non ci sarà chiusura, ci sarà più di una riconversione“, sono le uniche notizie che filtrano sul possibile accordo. “Non c’è distanza, su altro c’è stato dialogo”, ha detto Laura Castelli, M5s.
Ue e Migranti. I rumors segnalano un minimo cedimento del M5S nei confronti della Lega. All’interno del contratto sembra esserci un “segnale a Bruxelles” – dicono fonti informate – anche se il M5S resta contrario a un rialzo immediato del deficit. Al termine del round milanese, Salvini ha annunciato l’impegno per “rinegoziare i trattati europei, altrimenti l’Italia soffoca“. L’impressione sul tema migranti è che si stia andando verso una è che si vada su una strada decisamente in strettoia, con rimpatri nei Paesi d’origine, tema che però sarà affrontato solo domani, insieme all’abolizione della legge Fornero, i cui “danni”, peraltro, sono stati segnalati anche dall’Ue proprio poco tempo fa.
Giustizia. Tema caldo, il conflitto di interessi: nel contratto, ci dovrebbe essere. Di certo è argomento di cui M5S e Lega hanno già parlato, come conferma Salvini spiegando che la misura “non sarà per punire“. Pare che in cambio il M5S abbia dato l’ok all’apertura di nuove carceri.
Una cosa è certa, ed è l’obiettivo comune a entrambe le parti: sia il M5s sia la Lega stanno cercando di fare in modo che il programma, almeno sulla carta, non sia troppo sbilanciato verso l’uno o l’altro fronte.