I contraccolpi della crisi: il 58% rinuncerà alle ferie soprattutto per problemi economici. Il 30% teme difficoltà a breve su mutui, affitto o condominio e il 32% sulle spese mediche
di Antonio Noto *
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La crisi economica e quella sanitaria proseguono in maniera diacronica. Se il trend degli indicatori Covid lascia ben sperare, di tutt’altro tenore invece sono i dati che si riferiscono alla percezione della crisi economica. È ancora impossibile stimare ciò che accadrà nel futuro, ma la fotografia attuale del portafoglio degli italiani è davvero impietosa. Solo per 4 percettori di reddito su 10 la propria situazione economica non è cambiata, ma il 16% ha già registrato mancati ricavi pari ad oltre la metà dei compensi rispetto a quanto riceveva prima del lockdown e un ulteriore 20% lamenta la diminuzione delle proprie entrate nell’ordine del 30%: insomma per circa quattro italiani su 10 il contraccolpo finanziario è elevato.
Perdita di reddito, più colpite le donne
Sono le donne ad aver subìto una maggiore perdita dei ricavi durante questo periodo, probabilmente perché avevano più degli uomini un lavoro precario e, quindi, non hanno potuto godere di ammortizzatori sociali. Bisogna comunque costatare che il meccanismo di sostegno al reddito, per quanto basilare in termini di aiuti economici, già di per sé prevede una diminuzione dello stipendio mediamente attorno al 20-30%.
Gli effetti delle mancate entrate si riflettono immediatamente non solo su una diminuzione dei consumi, ma spesso anche sulla capacità di far fronte a spese essenziali di sostentamento. Per esempio, con il perdurare della crisi il 30% del campione degli italiani intervistati da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore teme di avere, a breve, difficoltà per pagare le spese per la casa, dalla rata del mutuo al canone di affitto o del condominio. Il 32% è preoccupato di non poter sostenere le spese mediche, mentre il 34% ha già ridotto in maniera drastica gli acquisti non alimentari e il 20% già dichiara di consumare meno cibo.
Fondi personali in via di esaurimento
Proiettando la propria situazione economica ai prossimi mesi, l’11% dice di avere già consumato tutti i risparmi e quindi non potrà più attingere ai fondi personali. A questi si aggiunge un ulteriore 17% secondo il quale le proprie riserve termineranno tra luglio ed agosto, mentre il 17% ha autonomia finanziaria fino a dicembre e il 16% almeno per un altro anno. In generale, quindi, si può dire che la criticità ricade su circa la metà dei percettori di reddito che a breve o entro fine anno teme di trovarsi in difficoltà.
Niente vacanze e prospettive cupe per il futuro
Anche le prossime vacanze saranno condizionate dall’emergenza economica e sanitaria. Infatti, solo il 26% stima che trascorrerà tra luglio e settembre almeno una notte fuori casa per turismo. E tra chi invece rinuncia (58%) la motivazione prioritaria è quella economica (37%) rispetto a quella sanitaria (29%). Per avere un dato di confronto di quanto i flussi turistici siano in netta flessione, basti pensare che nell’estate 2019 il 40% degli italiani ha trascorso almeno una notte fuori casa per turismo.
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