(ANSA) – UDINE, 07 LUG – “Un quadro drammatico”. E’ stato definito così dall’avvocato Daniele Liani, difensore di 15 dei 200 soci azionisti e prestatori che si sono costituiti parte civile per il risarcimento del danno nel processo penale a carico degli ex vertici, componenti del cda sindaci della cooperativa Coopca, sciolta nel settembre 2016, a seguito del ‘crac’ della società, il quadro emerso nell’udienza svoltasi davanti al Tribunale di Udine in composizione collegiale, presieduto dal giudice Paolo Milocco, a latere Mauro Qualizza e Nicolò Gianesini.Durante l’udienza sono stati sentiti direttamente tre testimoni, mentre del quarto, che non è intervenuto per motivi di salute, è stata acquisita la denuncia ai fini della testimonianza. “Davanti al giudice e al pm Elisa Calligaris sono comparse persone molto anziane provenienti dal Veneto – ha reso noto l’avvocato Liani -, con evidenti problemi di salute e psicologici, per l’amarezza e la delusione sofferta.
Hanno fatto presente come, a seguito del crac, le loro condizioni sanitarie siano peggiorate, così come le condizioni economiche delle loro famiglie. Si tratta – ha aggiunto – della perdita di un ammontare complessivo pari a svariate centinaia di migliaia di euro, per alcuni dei risparmi di una vita”. Il legale ha fatto sapere che un testimone ha riferito “di aver sentito il presidente della Coopca parlare di società solida, incoraggiando ad aderire alle proposte di investimento, quando, invece, la situazione era già decisamente compromessa”.
L’udienza, alla quale oggi non è potuto intervenire per motivi personali l’avvocato Gianberto Zilli, difensore della maggioranza dei soci azionisti e prestatori di Coopca, si è conclusa con l’aggiornamento del calendario delle prossime: il 17 e il 23 luglio saranno ascoltati altri testimoni, successivamente sarà la volta degli imputati per il ‘crac’ della storica cooperativa carnica di consumo. (ANSA).