Nelle regioni al voto il 20 e 21 settembre il centrodestra si è compattato su un candidato unitario. Resta invece il niet del M5s su Michele Emiliano in Puglia e su Vincenzo De Luca in Campania
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
Nelle regioni al voto il 20 e 21 settembre il centrodestra si è compattato su un candidato unitario. Resta invece il niet del M5s su Michele Emiliano in Puglia e su Vincenzo De Luca in Campania
3′ di lettura
A un mese dalla presentazione delle liste per le regionali, fervono ancora le trattative nei partiti della maggioranza per cercare candidati comuni. Ma si tratta di una coperta stretta. Con M5s e Pd che sembrano destinati ad allearsi solo in Liguria, dove è stata siglata l’intesa sul nome del giornalista Ferruccio Sansa (che non sarà sostenuto da Iv). E Italia Viva che sembra giocare una partita a sè con un candidato autonomo in Puglia, Veneto e Liguria. Si vota in sette regioni (Puglia, Campania, Liguria, Veneto, Marche, Valle d’Aosta e Toscana) il 20 e 21 settembre (un election day che vede anche il rinnovo di oltre mille consigli comunali più il referendum confermativo sulla riforma costituzionale che riduce di un terzo il numero dei parlamentari), per un totale di 16 milioni di elettori chiamati alle urne
Centrodestra unito, partiti di maggioranza divisi
In tutte le regioni al voto (escludendo la Valle d’Aosta dove il presidente non è eletto direttamente dai cittadini ma dal consiglio della regione), il centrodestra si è compattato su un candidato unitario. Resta invece il niet del M5s su Michele Emiliano in Puglia e su Vincenzo De Luca in Campania. Mentre in Veneto e nelle Marche il Pd ha già messo in campo candidati nel perimetro storico del centrosinistra rinunciando a proseguire le trattative con i pentastellati. Resta la candidatura di Eugenio Giani in Toscana, con l’appoggio del partito di Matteo Renzi. D’altro canto i renziani hanno già annunciato in Puglia la corsa solitaria contro Emiliano schierando il sottosegretario Ivan Scalfarotto.
In Liguria verso accordo Pd-M5s su Sansa
L’alleanza M5s-Pd pare destinata a decollare solo in Liguria. Dopo una lunga trattativa durata mesi, i due partiti hanno alla fine trovato l’accordo sul nome dell’ex giornalista del Fatto quotidiano Ferruccio Sansa come candidato presidente. Ma Italia Viva è già pronta a correre da sola (si fa il nome di Elisa Serafini, ex Assessore al Marketing Territoriale della Giunta del Sindaco Marco Bucci). Mentre la popolarità conquistata dal governatore uscente di centrodestra Giovanni Toti (ex Fi) ha garantito a quest’ultimo la ricandidatura.
In Campania strada spianata per De Luca
In Campania, prima dello scoppio dell’epidemia, il Pd era disposto a convergere con i Cinquestelle sul nome del ministro dell’Ambiente Sergio Costa (già indicato al governo dal M5S stesso). Con l’attuale governatore dem uscente Vincenzo De Luca pronto a fare un salto nella compagine del governo Conte. Ma De Luca, diventato una figura di primo piano nella lotta al coronavirus, ha acquistato popolarità e i dem hanno deciso di confermarlo, con l’appoggio di Iv. Con i Cinquestelle che hanno candidato la capogruppo regionale Valeria Ciarambino. Mentre il centrodestra punta tutto sull’ex presidente della Regione Stefano Caldoro (in quota Forza Italia).
In Puglia Scalfarotto rischia di far perdere Emiliano
In Puglia il centrodestra schiera l’ex governatore Raffaele Fitto (in quota Fratelli d’Italia). Mentre il governatore uscente dem Michele Emiliano ha riguadagnato consensi per la sua gestione del coronavirus in Regione, senza convincere però M5s e Italia viva ad appoggiarlo. I Cinquestelle hanno deciso di puntare sulla consigliera Antonella Laricchia. In questo quadro rischia di essere decisiva la mossa dei renziani che hanno annunciato la corsa solitaria contro Emiliano assieme ai radicali di Più Europa e ad Azione di Carlo Calenda schierando il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Una mossa che rischia di togliere voti decisivi a Emiliano e far propendere l’ago della bilancia a favore di Fitto.
Nelle Marche corsa solitaria per il M5s
Nelle Marche il Pd ha negato il bis al governatore uscente Luca Ceriscioli. E ha candidato il sindaco dem di Senigallia Maurizio Mangialardi, sostenuto anche da Italia Viva, Articolo 1, Azione di Calenda, Socialisti, Verdi, +Europa. Nonostante le aperture, a meno di novità dell’ultima ora, i 5 Stelle correranno da soli con Mauro Marcorelli. Mentre il centrodestra ha trovato la quadra sul deputato di Fdi Francesco Acquaroli.
https://www.ilsole24ore.com/art/regionali-non-decolla-l-alleanza-pd-m5s-ecco-sfide-principali-AD7X4Re