Il primo atto sarà un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi, che sarà approvato nella serata del 22 luglio dal Consiglio dei ministri. Entro la pausa agostana potrà così vedere il via libera, da parte del governo, la manovra d’estate con la proroga della cassa integrazione per Covid e il blocco dei licenziamenti. Il piano di rilancio nazionale, in base al quale sarà possibile l’utilizzo delle risorse del Recovery fund, è stato annunciato per ottobre dal premier Giuseppe Conte
di Andrea Gagliardi
Il primo atto sarà un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi, che sarà approvato nella serata del 22 luglio dal Consiglio dei ministri. Entro la pausa agostana potrà così vedere il via libera, da parte del governo, la manovra d’estate con la proroga della cassa integrazione per Covid e il blocco dei licenziamenti. Il piano di rilancio nazionale, in base al quale sarà possibile l’utilizzo delle risorse del Recovery fund, è stato annunciato per ottobre dal premier Giuseppe Conte
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Duecentonove miliardi: 82 di sussidi e 127 di prestiti. È la dote portata a casa dall’Italia dopo l’intesa europea sul Recovery Fund da 750 milioni. Il premier Giuseppe Conte è tornato a Roma dopo una maratona negoziale lunga cinque giorni convinto di aver incassato una vittoria pesante. E di poter guardare con più tranquillità ai prossimi mesi, dicono i suoi, allontanando lo spettro di fibrillazioni e possibili crisi. Il premier promette che sull’uso dei fondi Ue coinvolgerà le opposizioni. E annuncia investimenti strutturali e riforme per un Paese “più verde, più digitale, più innovativo, più sostenibile, più inclusivo”.
Alle 21 il Cdm con lo scostamento di bilancio da 20 miliardi
Il primo atto sarà un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi, che sarà approvato dal Consiglio dei ministri, convocato stasera alle 21. I fondi del Recovery Fund arriveranno nel 2021, ma il 10% dei sussidi (circa 8 miliardi), come ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, potranno essere anticipati e finanziare progetti avviati da febbraio 2020. E la prima misura che potrebbe partire con le risorse del Recovery fund potrebbe riguardare l’impresa. Con un decreto, forse già quest’anno, per ripotenziare l’iperammortamento al 200% del costo di acquisto di tecnologie, dai robot agli inverstimenti in digitalizzazione.
Manovra estiva prima della pausa agostana
Prima, entro la pausa agostana, è atteso il via libera, da parte del governo, alla manovra d’estate con la proroga della cassa integrazione per Covid, del blocco dei licenziamenti, e gli incentivi per le imprese che rinunciano alla cig. Nonché la proroga anche per le imprese private del ricorso allo smart working con la procedura semplificata, cioè senza la necessità di ricorrere ad accordi individuali (sempre che il proseguimento dell’utilizzo del lavoro agile su decisione unilaterale dell’azienda non avvenga per effetto della proroga dello stato d’emergenza oltre il 31 luglio). E la manovra d’estate ancora una volta dovrà dedicare un capitolo anche al ripiano dei buchi prodotti dal Covid nei bilanci di Comuni e Province. I tempi stringono, perché l’emergenza economica c’è adesso e il decreto legge con la manovra d’estate deve vedere il via libera prima della pausa agostana, per poi essere convertito in legge entro i primi di ottobre.
A ottobre il piano nazionale di rilancio
A settembre si riparte con la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef). Quanto al piano di rilancio nazionale, annunciato da Conte per ottobre (tra gli obiettivi, quello di far crescere gli investimenti in infrastrutture e digitalizzazione), sarà questo il documento, all’esame degli organismi comunitari, che determinerà sia l’entità delle somme del Recovery Fund Ue destinate all’Italia sia il loro ritmo di arrivo. Si tratta di misure dettagliate che dovranno passare l’esame della Commissione Ue. Un piano decisivo sul quale non a caso adesso si è spostato anche il pressing e l’attenzione del capo dello Stato Sul fatto che la task force voluta da Conte per metterlo a punto debba essere insediata a a Palazzo Chigi c’è già qualche mal di pancia nella maggioranza. Trapelano dubbi sia dal M5s, che vorrebbe veder coinvolti i suoi ministri, che da Pd, dove si parla di scelta non ancora discussa, e da Iv, che nega la necessità di “un’altra task force”.