Effetto delle parziali riaperture sulle richieste di cig da parte delle imprese: le ore autorizzate vanno dimezzandosi ma restano su valori mai raggiunti neanche negli anni peggiori di crisi
di Giorgio Pogliotti
Effetto delle parziali riaperture sulle richieste di cig da parte delle imprese: le ore autorizzate vanno dimezzandosi ma restano su valori mai raggiunti neanche negli anni peggiori di crisi
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Per effetto dell’emergenza coronavirus il ricorso alla cassa integrazione resta su livelli altissimi, mai raggiunti neanche lontanamente in occasione delle precedenti crisi, anche se a giugno va attenuandosi rispetto ai mesi passati caratterizzati dal lockdown. C’è un primo effetto delle parziali riprese di attività, dietro i dati rilevati dall’Inps per giugno che con oltre 434 milioni di ore di Cig autorizzate (per il 99,6% si tratta di cassa Covid) vede di fatto dimezzata la richiesta da parte delle imprese rispetto a maggio (871 milioni di ore) e aprile (855 milioni di ore).
Nel primo semestre 2020 autorizzate 2,2 miliardi di ore di cig
Ma per avere un quadro della drammaticità della situazione , basti guardare a giugno 2019, quando le ore richieste si attestavano a poco meno di 28 milioni. O all’andamento indietro nel tempo: anche nell’anno peggiore delle serie storiche dell’Inps, il 2010, si toccarono 1,2 miliardi di ore autorizzate, contro i 2,2 miliardi di ore del primo semestre 2020. La metà è rappresentata da richieste di cassa integrazione ordinaria (1,1 miliardi di ore, la gran parte interessa l’industria) , seguono i fondi di solidarietà (634milioni di ore richieste nel semestre, soprattutto dal commercio), la cassa in deroga (390milioni di ore richieste, in prevalenza dal commercio) e la cassa straordinaria (quasi 84 milioni di ore richieste in primis dall’industria).
L’ulteriore proroga di 18 settimane
Numeri che sono il segno di una situazione di sofferenza ancora generalizzata nel mondo produttivo , tanto è vero che il governo si sta attrezzando con una nuova proroga per complessive 18 settimane, probabilmente riservata ai settori maggiormente in sofferenza nel Dl lavoro atteso tra la fine del mese e l’inizio di agosto. Non va dimenticato che a metà agosto molte aziende avranno terminato la cassa Covid già prorogata con il Dl Rilancio, che avevano richiesto sin da marzo. Tuttavia, in presenza di un massiccio utilizzo della cassa integrazione, con le prospettive di ripresa di molte aziende ancora a rischio, oggi più che mai diventa prioritario avviare percorsi di formazione per i lavoratori, per aggiornare le competenze e favorire la ricollocazione nel mondo produttivo. Si tratta di un tema ineludibile per l’annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, oggetto di un confronto tra il governo e le parti sociali.