Il rapper miliardario trasforma il primo comizio elettorale in un disastro e attacca la famiglia. Che interviene, ad un passo dal crollo
Il futuro candidato afroamericano alla presidenza degli Stati Uniti, già sostenitore convinto di Donald Trump, ama i carri armati, l’immaginario militare e non a caso fa la sua prima conferenza stampa per il proprio lancio politico con addosso un giubbotto antiproiettile. Con un patrimonio di quasi 4 miliardi di dollari, la star dell’hip hop Kanye West, marito della regina dei social e celebrità tv Kim Kardashian (patrimonio stimato: quasi un miliardo di dollari) è al centro di una tempesta pubblica e familiare. E a far traboccare il mitico vaso è stata proprio la goccia della sua surreale conferenza stampa.
Lacrime, deliri, urla
Il discorso di debutto politico di Kanye (che nel mentre sembra averci già ripensato, un suo consigliere ha detto alla stampa che il rapper “è fuori”) si è segnalato per l’incoerenza degli argomenti (frasi a casaccio sugli attivisti afroamericani) e per la sparata sull’aborto (che a suo dire dovrebbe essere un diritto maggiormente garantito negli Usa, pur nel primario rispetto della vita). Un West in lacrime ha gridato di aver “quasi ucciso mia figlia” quando lui e la Kardashian valutarono la possibilità di non tenere la bambina. A questo ricordo si è sovrapposto quello della salvezza di Kanye bambino per merito della madre: “Non sarei qui se non fosse per lei, se non si fosse rifiutata di abortire”. Secondo il miliardario rapper, che fatica a trovare alleati e che se andasse avanti sulla sua strada troverebbe come avversario proprio Donald Trump, chiunque ha un bambino dovrebbe essere aiutato ricevendo “un milione di dollari”. Questo il tenore delle dichiarazioni. A cui si aggiungono alcune sparate social, poi amplificate dalla stampa, che hanno messo sottosopra la famiglia.
Fuori controllo
In precedenza infatti Kanye West aveva dichiarato di stare tentando “da anni di divorziare” ma di essere imprigionato dalla moglie Kim Kardashian e dalla suocera Kris Jenner, da lui definite “suprematiste bianche”. Sarebbe arrivato al punto di definire la suocera “Kris Jong-Un”, con un richiamo al dittatore coreano. L’altra accusa contro le due donne, è quella di aver cercato di farlo internare. I problemi di disturbo bipolare di West si erano già manifestati in passato, quando era crollato, aveva annullato gli impegni pubblici ed era sparito per un po’. La storia fra i due (diventata un matrimonio nel 2014 con quattro figli di cui due con maternità surrogata) era da lui stata anticipata con questo elegante Tweet: “Mi sono appena fatto Kim K. in maniera molto tosta”. Lei era reduce dal matrimonio fallito (il secondo) con Kris Humphries ed era al top della celebrità acquisita con la diffusione online del video porno fatto in casa con il ragazzo dell’epoca, il rapper misconosciuto Ray J. Diffusione per la quale Kim era diventata una star, ricevendo anche un risarcimento di 5 milioni di dollari dalla Vivid Entertainment. E distruggendo la sua amicizia storica con un’altra socialite, Paris Hilton, pure lei salita alla ribalta dei media per il suo video hard casalingo. E pure lei facoltosa ereditiera.
Quattro anni di tormenti
I primi problemi mentali di West si erano manifestati nel 2016. Ora la ricaduta, con impegno politico e sparate contro la famiglia. La Kardashian, che i media americani danno al limite della rottura matrimoniale, ha chiesto rispetto e compassione via social: “Kanye soffre di un disturbo bipolare, tutti coloro che ne soffrono o amano una persona che ne soffre sanno quanto incredibilmente complicato e doloroso è da comprendere. Non ho mai parlato pubblicamente di come questa cosa ci colpisca quotidianamente a casa, perché sono molto protettiva dei miei figli e del diritto di Kanye alla privacy quando ha a che fare con la sua salute”. E ancora: “È una persona brillante ma complessa, al massimo delle pressioni dell’essere un artista e un uomo nero, che ha vissuto la perdita della madre (morta di chirurgia plastica, ndr) e deve affrontare la pressione e l’isolamento dovuto al suo disturbo”. E’ una tregua. Una breve tregua.