(ANSA) – ROMA, 25 LUG – Premio Oscar nel 2004 per il ruolo di una serial killer in Monster (più altre candidature per North Country nel 2005 e quest’anno per Bombshell) Charlize Theron, oltre a essere un’interprete intensa, e ironica., si è conquistata negli ultimi anni anche il titolo di regina dei film d’azione, dall’iconico Mad Max: Fury Road (2015) ad Atomic Blonde (2017), fino a The Old Guard (di cui ha da poco annunciato anche il sequel) fantasy action su guerrieri (quasi) immortali che ha da poco debuttato su Netflix, diventando uno dei film più visti di sempre sulla piattaforma. In attesa di ritrovarla sul grande schermo in Fast & Furious 9 in arrivo nel 2021. Proprio sul suo percorso nel genere si è concentrato il panel di cui è stata protagonista a Comic-con@home, la serie di eventi online, tra cinema, fumetti e tv organizzata dalla grande kermesse californiana del Comic-Con, che per il coronavirus ha dovuto annullare l’edizione ‘in presenza’. “Nell’interpretare un ruolo mi attira soprattutto il racconto del caos nella vita degli esseri umani – spiega -. Mi ricordo di quanto si parlasse anni fa della mancanza di personaggi femminili complessi. Ero così gelosa di De Niro e Jack Nicholson che avevano la possibilità di recitare ruoli di persone così devastate. E penso che nella società ancora sopravviva in parte la visione stereotipata della rappresentazione delle donne in due estremi, come Madonne o prostitute. Ancora molti non hanno il coraggio di esplorare tutto ciò che c’è in mezzo. E questo mi rende molto triste, perché noi donne siamo molto più complicate di quanto mostrino quelle due immagini” spiega. “La nostra forza può venire dai nostri errori e le nostre fragilità, ed è l’aspetto che ci rende interessanti”. Molti descrivono l’attrice e produttrice come una donna che non ha paura di nulla, “ma in realtà, anche se non lo mostro, la mia creatività è legata alle mie paure. E queste sono anche il mio motore” Come attrice “non mi interessano personaggi di eroine a tutto tondo, ma donne che siano sopravvissute, in cui ci si possa riconoscere”. Allo stesso modo nella vita “le persone che mi ispirano non sono quelle che si vedono come eroi”. (ANSA).