L’annuncio di Renzi in Aula: il leader della Lega non agì per interesse pubblico. L’ex ministro dell’Interno: «Andrò fino in fondo senza aiutini»
L’annuncio di Renzi in Aula: il leader della Lega non agì per interesse pubblico. L’ex ministro dell’Interno: «Andrò fino in fondo senza aiutini»
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«Noi voteremo a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti Salvini» sul caso Open arms. L’annuncio arriva da Matteo Renzi nel suo intervento nell’Aula del Senato, chiamata a esprimersi sulla richiesta di processo all’ex ministro dell’Interno avanzata dal Tribunale dei ministri di Palermo con l’accusa di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei migranti della nave Open Arms, bloccati a largo per alcuni giorni, prima dello sbarco a Lampedusa, nell’agosto 2019. L’ex premier ha così chiarito la posizione di Italia viva, rimasta la principale incognita sull’esito della votazione alla vigilia della seduta. A maggio Iv non partecipò al voto della Giunta delle elezioni favorendo il no all’autorizzazione a procedere.
Salvini: andrò fino in fondo senza aiutini
«Se andrò a processo, ci andrò a testa alta. Se pensano di intimorire la Lega con un processo politico “alla Palamara” («Salvini ha ragione ma va attaccato lo stesso»), si sbagliano di grosso. Quando tornerò al governo farò esattamente le stesse cose», ha scritto il leader della Lega su Twitter pochi minuti dopo l’intervento di Renzi.
Prima di entrare a Palzzo Madama Salvini aveva detto: «Chiedete a Pd e M5s se ritengono normale attaccare gli avversari per via giudiziaria e non per via politica». «Io i miei avversari politici, Monti, Fornero e gli altri, li ho combattuti politicamente». Poi su Twitter: «Buongiorno dal Senato, che oggi vota su un nuovo processo a mio carico riguardo il caso Open Arms. È agli atti, ho fatto il mio dovere, ho la coscienza a posto: sempre avanti a testa alta e grazie per tutti i vostri messaggi di sostegno, Amici».
Nel suo intervento il capo della Lega ha affermato: «Andrò fino in fondo senza chiedere aiutini a nessuno. Noi alle idee contrapponiamo altre idee non tribunali politici, l’unico tribunale è quello del voto». Parlando poi di Giuseppe Conte ha sottolineato che «il premier era perfettamente complice di un reato che non esisteva». E poi: «Ringrazio chi mi manda a processo, perché mi fa un regalo: ci vado a testa alta e con la schiena dritta».
Iv: responsabilità di tutto il governo
Nel suo intervento Renzi ha detto: «C’è un elefante nella stanza che è il rapporto tra magistratura e politica. Ma noi dobbiamo rispondere alla domanda non se Salvini ha commesso reati o no, o se fosse accompagnato da altri membri del governo. A questo risponde la magistratura. Ma se ci fu interesse pubblico. E per me l’interesse pubblico non c’è nel tenere un barcone lontano dalle coste».
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