Il padre ha preso possesso della sua casa milanese, con vista sulla sede nerazzurra, e si prepara a trasferire in città gli affari. Il figlio tiene il totale riserbo sulla trattativa per il rinnovo del proprio contratto con il Barcellona, in scadenza nel 2021. La storia della famiglia Messi ha sempre più i toni di una Dinasty, fra grattacieli (a Milano), intrighi (a Barcellona) e possibili tradimenti, in cui i tifosi interisti sperano, come gli spettatori di una soap opera.
Perché non succederà
La possibilità che davvero la Pulce possa passare all’Inter è minima, o quasi nulla, a sentire i protagonisti. “Fantacalcio”, per l’allenatore nerazzurro Antonio Conte. “Un’utopia, solo un gioco”, rincara l’amministratore delegato Beppe Marotta. “Solo speculazioni”, taglia corto il tecnico del Barcellona Setièn, interrogato dai cronisti alla vigilia della gara col Napoli. Ancor più lapidario è il presidente blaugrana Bartomeu: “Messi finirà la carriera nel Barcellona”, ha dichiarato qualche giorno fa. Il club catalano, per rafforzare il concetto, ha scelto Messi come uomo immagine per le maglie 2020/2021.
Perché potrebbe succedere
Eppure, sono numerosi gli elementi che consentono ai tifosi dell’Inter quantomeno di sognare. Il primo: non è ancora stato comunicato il rinnovo del contratto di Messi. La radio spagnola Cadena Ser ha lanciato la notizia (smentita dal quotidiano Mundo Deportivo) che la trattativa per prolungare la permanenza della Pulce in Catalogna fino al 2022, con clausola fino al 2023, si sarebbe inceppata. Il secondo: Suning sognava Messi già nel 2016, e ha un sacco di soldi. La terza: ora che il padre è a Milano (per ragioni fiscali: godrà degli sgravi previsti dal decreto Crescita per chi si trasferisce dall’estero) se Leo volesse lasciare Barcellona avrebbe già la strada spianata nel capoluogo lombardo. Peraltro, la casa milanese di Messi senior è vicinissima a quella di Ibra, con cui la Pulce ha giocato nel 2009-2010, mentre l’Inter vinceva il Triplete.
Il giallo del rinnovo
Sul presunto mancato rinnovo di Messi potrebbe pesare una coincidenza temporale. Proprio nel 2021 scadrà il mandato presidenziale di Bartomeu e si avvicinano le elezioni per il rinnovo della guida del club. La Pulce, che nell’ultimo anno ha avuto diversi contrasti con la dirigenza, potrebbe attendere il risultato delle urne per valutare i risultati dell’elezione sulla vita societaria e sulle proprie prospettive future, anche dopo che avrà abbandonato il calcio giocato. In ogni caso, se dovesse lasciare i blaugrana lo farebbe alla fine della prossima stagione.
La clausola da 700 milioni
Il 10 giugno scorso si è chiusa la finestra entro cui era esercitabile la clausola contrattuale che avrebbe consentito al giocatore di svincolarsi a zero. In pratica, se lui avesse voluto trasferirsi in una nuova squadra, questa non avrebbe dovuto sborsare un solo euro per il suo cartellino. Ma il cambio di maglia non c’è stato e ora le regole sono molto cambiate: fino al prossimo 30 giugno, quando potrebbe liberarsi nuovamente, chi vorrà assicurarsi le prestazioni sportive dell’argentino dovrà pagare al Barcellona 700 milioni. Tantissimi per chiunque, anche per Suning.