Dopo oltre una settimana di blocco tornano gli incentivi auto. Con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale sono infatti operativi i nuovi fondi destinati a rilanciare il mercato dell’auto. Tutto a posto, dunque? Non proprio. Almeno di quest’idea è l’Unrae, l’associazione che rappresenta i costruttori esteri in Italia (oltre il 70 per cento delle vendite). L’associazione guidata da Michele Crisci considera, infatti, “molto positivo” il rifinanziamento dei fondi per gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, ma al tempo stesso esprime dubbi sulla ripartizione dei fondi nelle varie fasce di emissioni di anidride carbonica. Per l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri è da valutare positivamente anche “l’aumento degli importi unitari dei contributi per la neo introdotta fascia 61-90 g/km di emissioni di CO2, anche se stupisce un tale cambiamento solo pochi giorni dopo l’approvazione della relativa legge e oggetto del rifinanziamento, per altro la proposta reiteratamente e originariamente formulata da Unrae faceva riferimento al valore di 95 g/km, target europeo per le emissioni medie”.
L’introduzione di un plafond per ogni singola fascia incentivata “non rispetta minimamente la reale capacità di assorbimento del mercato: il Centro Studi e Statistiche Unrae stima che a fine anno avanzeranno svariate decine di milioni sulla porzione da 0 a 60 g/km, mentre potrebbero mancarne anche di più in quella da 61 a 110, di fatto rischiando di impedire l’effettivo rilancio del mercato, le potenzialità reali di ricambio efficace di parco circolante in rapporto alle risorse stanziate e l’extra gettito fiscale che ne dovrebbe conseguire”.Per questo l’associazione delle case automobilistiche estere che operano in italia chiede “una modifica in sede di conversione, prevedendo un travaso automatico dei fondi all’atto dell’esaurimento di uno dei plafond, per garantire la massima operatività della norma a beneficio dei consumatori, dell’ambiente e della libera concorrenza”. “Dispiace il fatto che un impianto del genere, con modifiche così ravvicinate, potrà creare disguidi ai consumatori, sviati nelle proprie scelte, e agli operatori, impossibilitati a pianificare le attività produttive e commerciali, tutto ciò amplificato dall’esaurimento degli incentivi in vigore, determinato dal ritardo dell’approvazione del nuovo Decreto”, aggiunge Unrae, mentre è “bene senz’altro l’introduzione di agevolazioni per l’installazione delle colonnine elettriche private, anche se occorreranno investimenti molto più ingenti per lanciare la mobilità a zero emissioni”.
Fonte www.repubblica.it