Palazzo Roncas, edificio rinascimentale, sorge sull’omonima piazza. Fu costruito su fondamenta romane, tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento per volontà di Pierre Léonard Roncas, primo segretario di Carlo Emanuele I di Savoia
AOSTA. Una nuova pavimentazione e, soprattutto, opere di fondamentale importanza nell’area interrata. Scavi archeologici nell’ultima parte della Porta Principalis Sinistra dell’Aosta romana, la posa di nuove strutture per impianti tecnologici con il rifacimento dei cavidotti per l’installazione di fibre ottiche e dell’impianto di videosorveglianza, oltre alla posa del teleriscaldamento. Un sottosuolo che ha permesso di ‘leggere’ pagine molto importanti di Aosta nell’antica Roma.
L’inaugurazione di piazza Pierre Léonard Roncas, ristrutturata e dotata di moderne strutture, è in programma il 26 maggio prossimo. L’intervento di riqualificazione è stato avviato il 26 aprile 2017, con tre anni di ritardo. Il risultato ripaga residenti e commercianti dei numerosi disagi a cui hanno dovuto adattarsi.
La posizione strategica di questa ‘Agorà’, rappresenta, da sempre, un ideale ‘corridoio’ viabile per raggiungere il Colle del Gran San Bernardo. La rivitalizzazione, molto attesa, le restituisce il ‘volto’ che merita. Non solo. Consente ad abitanti ed esercenti delle vie Martinet e Tourneuve di guardare al futuro con maggiore serenità. Il degrado in cui era sprofondata piazza Roncas ha determinato, negli anni, una graduale scomparsa di molte attività. Alcuni proprietari hanno lasciato che il tempo e l’usura ‘divorassero’ i loro immobili. In pochi ambivano ad abitare nella via. Oggi, si scrive il rilancio in grande stile del rione.
E’ molto atteso il riavvio vecchio mulino, ritornato agli antichi splendori.
René Benzo, cresciuto nel quartiere Roncas, è entusiasta. Guarda la piazza e sussurra:‘Sono contentissimo. E” stupenda. Non vedo l’ora di rivedere il mulino in funzione. Sarà un richiamo turistico molto suggestivo”.
La parola agli esercenti: “Molto bella davvero – esclama Carmela Raffa, da 12 anni dipendente di una pasticceria in via Martinet -. Sono testimone del lento e inesorabile declino della piazza e, di conseguenza, delle vie attorno. Ritorniamo a sperare.”
Magdelia Coquillard, titolare di un’emittente radiofonica, in via Tourneuve: “Attendiamo la messa in funzione della macina – dice –. Adesso possiamo contare su una ripartenza dell’afflusso turistico e, quindi, delle attività produttive. Spero anche che la completino con adeguati addobbi floreali”.
Anche Dario Console, fiorista in via Martinet, è soddisfatto, ma la sua voce esce, per alcuni versi,dal coro: “Certo che è una bellissima piazza, ma deve essere valorizzata con alcuni correttivi mirati”, dice. Quali? “Revisione della ‘ZTL’. Organizzazione di eventi. Non è sufficiente la presenza del Museo per garantirci lo stesso, o quasi, afflusso di altre aree del centro città”, rintuzza.
Contenti, ma cauti i titolari del ‘Bistrot Central, affacciato sulla piazza. In particolare Emilio Zanelli esprime il suo plauso per il risultato finale. “Non si può che essere soddisfatti. – dice -.Adesso speriamo che il Museo ritorni ad essere una mèta con maggior affluenza di visitatori”, afferma.