(ANSA) – ROMA, 20 AGO – Nonostante gli sforzi del social i
post su Facebook che diffondono la disinformazione sulla salute,
compreso il Covid-19 sono stati visti nell’ultimo anno nel mondo
3,8 miliardi di volte. Lo afferma uno studio dell’Ong Avaaz,
secondo cui i dieci siti che hanno propagandato più bufale negli
ultimi mesi hanno avuto quattro volte più visualizzazioni dei
dieci migliori siti ‘ufficiali’, come quello dell’Oms. Il rapporto si riferisce al periodo tra giugno 2019 e maggio
2020. Il picco delle visualizzazioni per pagine e siti di
disinformazione si è avuto ad aprile, nel pieno della pandemia,
con 460 milioni. solo nel 16% dei casi i post con le fake news
sono stati contrassegnati come fuorvianti, mentre gli altri sono
rimasti online senza nessuna etichetta. Un po’ come il Covid-19,
anche le bufale circolano soprattutto grazie a ‘superdiffusori’:
il 43% della disinformazione è generata infatti da 82 pagine
web, che agiscono attraverso una rete di 1000 pagine Facebook.
“In media queste pagine Facebook sono state create sette anni fa
– scrivono gli esperti -, una conferma che molti di questi
attori sono attivi sui social da tempo. Le pagine non sono
esclusivamente dirette alle persone che cercano informazioni
sulla salute, metà hanno anche interessi politici o nelle news ‘alternative'”. La singola notizia che ha raggiunto più visualizzazioni
riguarda ovviamente il Covid-19, riporta il documento, ed è un
articolo che afferma che la American Medical Association ha
incoraggiato i medici a sovrastimare i morti per la malattia,
letta oltre 160 milioni di volte. (ANSA).
Fonte Ansa.it