Orlando – La Nba rischia lo stop per il caso Justin Blake. I Milwaukee Bucks non sono scesi in campo per protesta, prima del riscaldamento in vista di gara 5 dei playoff contro gli Orlando Magic. I giocatori hanno protestato per il ferimento da parte di agenti di polizia del cittadino afroamericano nel Wisconsin, il nuovo episodio di violenza che sta scatenando una nuova ondata di proteste dopo il caso Floyd. “Siamo stanchi degli omicidi e dell’ingiustizia” ha detto George Hill, guardia dei Bucks
In dubbio Boston-Toronto
Un boicottaggio in piena regola per i Bucks della star Giannis Antetokounmpo, a quindici minuti dall’avvio del match mentre gli Orlando Magic erano pronti a giocare. Ritirandosi negli spogliatoi, seguiti dagli arbitri, appena appresa la decisione degli avversari. Secondo i primi aggiornamenti, i giocatori di Milwaukee sarebbero rimasti negli spogliatoi per protestare contro le continue violenze nei confronti della comunità afroamericana. Ora tremano tutti i playoff della Nba, ospitati nella “bolla” di Orlando: in forse anche Boston Celtics-Toronto Raptors, le due squadre stanno discutendo l’ipotesi di boicottare gara della semifinale della Eastern Conference. Si muove anche Lebron James: “Chiediamo il cambiamento, siamo stanchi”, twitta in un messaggio aperto da un eloquente Fuck this Man!!!! destinato, con ogni probabilità, a Donald Trump.
Il vicepresidente: “Quando è troppo è troppo”
La società sostiene il gesto dei giocatori. In un un tweet Alex Lasry, vicepresidente e figlio del coproprietario dei Bucks, ha scritto: “Alcuni valori sono più grandi del basket. La posizione assunta oggi dai giocatori e dall’organizzazione dimostra che siamo stufi. Quando è troppo è troppo. Il cambiamento deve avvenire. Sono incredibilmente orgoglioso dei nostri ragazzi e siamo al 100% con i nostri giocatori pronti ad assisterli e a portare avanti un vero cambiamento”.
Fonte www.repubblica.it