NIZZA – Il Tour de France rischia una partenza a handicap. A due giorni dal via da Nizza, sotto strettissime misure di sorveglianza sanitaria, la formazione belga Lotto-Soudal ha annunciato, tramite il suo account Twitter, che due componenti dello staff sono risultati ‘non negativi’ ai test sul coronavirus. Non si tratta di corridori, ma entrambi, insieme con i due colleghi con cui condividevano l’alloggio a Nizza sono stati rimandati a casa in quarantena. Secondo i media belgi, si tratta di due meccanici e due massaggiatori.
Il protocollo prevede l’esclusione di un team in caso di positività
Rischia di tornare a casa, però, anche tutta la Lotto, i cui uomini di punta sono il velocista australiano Caleb Ewan e il belga Philippe Gilbert, visto che il protocollo del Tour, nel caso in cui venissero accertati due positivi in una squadra (corridori e membri dello staff, è indifferente) nell’arco di 7 giorni, tutto il team dovrà lasciare la corsa. Nel rigido protocollo è previsto, inoltre, che tutti i componenti delle squadre, dopo aver fatto due tamponi prima della partenza (6 e 3 giorni prima) ne effettuino altri due in ognuna delle giornate di riposo (7 e 14 settembre).
Nizza e le Alpi Marittime “zona rossa”
A complicare il tutto, c’è il fatto che l’intera regione Alpi Marittime, da dove partirà la carovana, è stata riclassificata come ‘zona rossa’ Covid-19. Sarà così riservato a pochissimi il privilegio di assistere alla partenza della prima tappa. Sulla Promenade des Anglais saranno solo in 100, tutto personale del comune premiato dalla amministrazione per il duro lavoro fatto in questi mesi. Tantissimi i divieti, specialmente rivolti a quei campeggiatori e camperisti che assaltano le montagne in attesa dell’arrivo dei campioni. “La gente dovrebbe stare a casa e guardare la televisione, ma se tifare usate le mascherine”, ha detto il prefetto locale, Bernard Gonzalez, che però non è arrivato a vietare alle persone di radunarsi sul ciglio della strada. Chiunque sia coinvolto nell’organizzazione del Tour è stato sottoposto al tampone nasale. “È spiacevole ma necessario. Dopotutto, siamo tutti pronti a correre”, ha commentato il capitano colombiano dell’Astana Miguel Angel Lopez.
Fonte www.repubblica.it