“La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l’importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione del 150/mo anniversario della nascita di Maria Montessori.
“Maria Montessori – ricorda il Capo dello Stato – nasceva centocinquanta anni fa, a Chiaravalle. La sua umanità, i suoi studi, la sua coraggiosa esperienza di educatrice, hanno impresso un segno profondo nelle scienze pedagogiche e indicato orizzonti nuovi per la scuola, a beneficio di milioni di giovani in ogni parte del mondo, che hanno potuto e saputo accrescere in piena libertà la loro personalità. Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull’autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità”.
Regioni e Governo si confronteranno oggi sul tema dei trasporti in vista della ripresa della scuola, alla luce anche delle nuove linee guida definitive del Cts. I presidi ipotizzano una autocertificazione dei genitori per i minori. Gli infermieri si propongono invece in 9.000 per presidiare ogni plesso scolastico e verificare
l’applicazione delle misure anti-Covid.
Partiranno da domani – in alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole – i corsi per i recuperi degli apprendimenti degli studenti. Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota di chiarimento nella quale ricorda tra l’altro che il recupero degli apprendimenti non è “un mero adempimento formale”, ma nasce dalla “necessità di garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti dato il particolare anno scolastico vissuto da marzo a giugno dai nostri ragazzi”. “Lo sforzo compiuto lo scorso anno scolastico è stato considerevole ed è stato per molti versi esemplare di come comunità educanti coese abbiano dato una pronta risposta alla necessità di garantire, seppure in una situazione drammatica, il diritto all’istruzione”, ricordava la nota, “si tratta ora di recuperare ciò che si è inevitabilmente perso”.
Fonte Ansa.it