MONZA – Senza la bolgia dei tifosi a parte 300 medici e infermieri, senza una Ferrari competitiva: una settimana dopo la disfatta di Spa, a Monza Sebastian Vettel e Charles Leclerc non nascondono ovviamente le evidenti difficoltà di questa stagione che rischiano di protrarsi molto a lungo. “Dobbiamo capire perché stiamo faticando tanto. Stiamo lavorando il più duramente possibile, come tutto il team, per costruire basi solide per gli anni a venire” dice il monegasco, 22 anni, alla vigilia del gp che l’anno scorso lo ha visto trionfare nella festa rossa.
Saprà aspettare il piccolo principe, legato alla Scuderia fino al 2024? “Non ho scelta. Certo, ci vorrà un po’ di pazienza e sono pronto ad aspettare ma è anche compito mio rendere il più breve possibile questo processo per tornare dove meritiamo di stare. I punti di forza della macchina? Il bilanciamento ci soddisfa. Il terzo posto nella classifica costruttori è un obiettivo raggiungibile? Difficile rispondere ora, dobbiamo aspettare almeno fino al Mugello, una pista dove dovremmo vedere un quadro più realistico del proseguo della stagione. Il weekend di Spa è stato difficile e anche quello di Monza potrebbe esserlo. Il mio lavoro è fare del mio meglio in qualunque situazione ci dovessimo trovare. Ora la cosa più importante è comprendere perché stiamo faticando così tanto. Anche perché comunque ci aiuterà anche per il futuro. Sto lavorando il più duramente possibile, come tutti nel team, per comprendere i problemi e gettare basi solide per il futuro”.
Con la rossa, non avrà futuro Sebastian Vettel, in uscita da Maranello a fine stagione. Questa per lui è la sua ultima Monza vestito di rosso, poi si vedrà: non ha ancora una squadra. “Siamo qui a lottare anche per i tifosi. Cercheremo di fare il massimo, però è difficile crearsi aspettative eccessive a Monza. Speriamo di poter tornare alla normalità però sappiamo anche che questo tipo di piste per la loro natura ci danneggiano. Sarà tutto molto complicato, non avremo il supporto dei fan lungo la pista ma faremo di tutto per mettere insieme il miglior week end di gara possibile”. La SF1000 soffre e soffrirà. Seb: “La macchina di quest’anno si basa su quella dell’anno scorso, abbiamo provato a fare un passo in avanti ma ce ne serviva uno più lungo. Adesso la macchina è questa: siamo in una posizione difficile, fatichiamo nella potenza, nell’aderenza e nel telaio. Ci sarebbe piaciuto che il passo in avanti fosse più ampio, ma la macchina è questa e dobbiamo coglierne il massimo”. Anche sul suo addio a Maranello a fine stagione, Seb è realista: “Tutti vorremmo chiudere con un acuto, trovandoci in alto, la situazione è difficile ma 2-3 gare migliori o peggiori non fanno una grande differenza. Anche se ora è dura, dobbiamo sfruttare al meglio il pacchetto che abbiamo”.
Dal gp d’Italia sarà vietato il party mode, la mappatura più estrema del motore in qualifica. Una misura che la federazione ha applicato per semplificare il processo di analisi di power unit molto complesse, ma che in realtà viene letta come una mossa anti Mercedes, la squadra che il bottone magico sapeva sfruttarlo al massimo. Lewis Hamilton, che veleggia verso il suo settimo titolo come Michael Schumacher, definisce la nuova direttiva una “saga divertente: la Fia dice che lo fa perché così può controllare tutti i team, la Red Bull invece che ha spinto perché fosse approvata. Penso che noi perderemo solo un po’, ma non è la fine del mondo. Tutti ci perderanno qualcosa, forse qualcuno più di altri, ma nessuno in particolare”. Frenatele pure, comunque le Frecce scoccheranno.
Fonte www.repubblica.it