La stagione degli uragani atlantici 2020 continua a battere record di ogni genere. L’uragano Laura, trasformatosi in un uragano a ridosso della categoria 5 (la più devastante), ha fatto la storia nello stato della Louisiana.
Ai giorni nostri è possibile osservare delle animazioni decisamente spettacolari, spesso frutto della sovrapposizione di immagini satellitari in questo caso del canale visibile ad alta risoluzione. Ciò consente di poter apprezzare, l’attività elettrica e quindi le fulminazioni annesse al ciclone.
Nel caso dell’uragano Laura, lo spettacolo è stato incredibile. Quando l’attività elettrica legata alla convezione che si verifica lungo la parete che costituisce la parete dell’occhio del ciclone, è un chiaro segno che si sta verificando un processo di rapida intensificazione. È un processo analogo alla ciclogenesi esplosiva, ma in questo caso riguarda i cicloni tropicali.
L’attività elettrica è stata praticamente sostenuta fino a quando l’uragano Laura ha colpito la Louisiana, quando era ancora classificato come Uragano al limite della categoria 5. Un cacciatore di uragani della NOAA ha rilevato una pressione minima di 938 hPa e venti sostenuti a 150 miglia all’ora (241 km/h), ovvero al limite con la categoria 5 della scala Saffir Simpson.
L’intensità del vento al momento dell’approdo lo collocano in cima agli uragani più potenti che hanno colpito la Louisiana dal 1851.
Soltanto l’uragano Last Island del 1856 (dovremmo considerare l’affidabilità di queste misurazioni, 164 anni fa …) pare abbia eguagliato Laura per quanto riguarda l’intensità dei venti ma pare che Last Island raggiunse un incredibile valore di pressione minima di 934 hPa (4 hPa al di sotto della pressione minima di Laura).
Fonte meteogiornale.it