Un pensiero commosso per salutare i 31 anni dalla scomparsa di Scirea, “che di questa nazionale è stato il capitano”. Uno sguardo fisso sul presente ma soprattutto il futuro. Fino a guardare al Mondiale del 2022. Roberto Mancini ritrova la sua nazionale esattamente 290 giorni dopo l’ultima volta, il 18 novembre dello scorso anno quando seppellì sotto 9 gol l’Armenia a Palermo. L’Europeo pareva imminente, oggi è più lontano di quel giorno, per questo forse il ct a sorpresa – alla vigilia della sfida di Nations League a Firenze contro la Bosnia (ore 20:45) – solleva un margine per delle novità in un gruppo che pareva già consolidato: “Le porte sono aperte a tutti, anche a chi non è qui”.
Mancini, che Italia ritrova?
“Dobbiamo ragionare su due partite in tre giorni, alcuni hanno due, tre giorni di allenamento, alcuni arrivano dalla vacanze, dobbiamo ragionare e vedere chi sta un po’ meglio e poi ragionare sulla seconda partita. Quasi tutti faranno una partita, anche se non possiamo cambiarli tutti. I ragazzi li ho trovati anche abbastanza bene, ma un conto è allenarsi, un conto è giocare. Sarà da valutare bene insieme”.
L’amicizia tra Immobile e Belotti può essere un modo per gestire meglio questa rivalità in campo?
“C’è un buon gruppo al di là dell’amicizia tra Immobile e Belotti”.
Questo gruppo sarà quello dell’Europeo?
“Quest’anno sarà ancora più faticoso, si giocherà quasi sempre, ci saranno pochissime settimane libere per recuperare, si arriverà con tantissime partite giocate, servirà avere giocatori che anche alternandoli garantiscano lo stesso rendimento. Valuteremo, abbiamo un anno di tempo, ma le porte sono aperte a tutti, anche a chi non è qui, valuteremo in questi mesi”.
Vuol dire che è pronto a chiamare anche giocatori che non sono qui?
“Avete capito bene. Non è detto che non ci siano giocatori che possono entrare. Abbiamo chiamato Caputo che credo si meritasse questa convocazione e spero possa rimanere, come altri. Il gruppo è formato e non ci discosteremo di molto, ma qualcosa può cambiare”.
Jorginho si è unito al gruppo solo due giorni fa, come sta?
“Sta abbastanza bene, si è allenato già due volte con noi, vediamo domani”.
La Juve pensa a Suarez o Dzeko, mente Scamacca va all’estero e Pinamonti fatica: la crisi dei centravanti italiani si ripercuote anche sulla Nazionale?
“Dieci anni fa di attaccanti italiani ce ne erano di forti e un ct faceva fatica, oggi è diverso, ci sono molti attaccanti stranieri, ma abbiamo il giocatore che ha segnato più gol in Europa, Immobile, su cui puntiamo. E altri che in nazionale hanno sempre fatto bene, come abbiamo dimostrato nelle qualificazioni. Non c’è una scelta molto ampia ma siamo contenti delle possibilità che abbiamo”.
Si giocherà senza pubblico, una novità per lei.
“Le partite senza pubblico non mi piacciono. Mi pare siamo arrivati al momento in cui si possa fare qualcosa di più, a rivedere un po’ di gente allo stadio. Mi era capitato di giocare in stadi vuoti, quando c’erano squalifiche, ma fa un po’ tristezza giocare così con continuità, negli stadi vuoti. Non è molto piacevole”.
In cosa può crescere questa squadra?
“Possiamo crescere sui ragazzi giovani: Zaniolo, Kean, che sono con noi da tanto tempo, mi sembra stiano diventando più grandi, ma non voglio dirlo forte. E poi Locatelli, Bastoni, Luca Pellegrini, spero possano crescere in fretta per darci una mano. Abbiamo fatto molto bene ma abbiamo margini di miglioramento, a livello tattico, tecnico, anche se la squadra ha sempre giocato bene. Possiamo migliorare ogni giorno quello che di buono abbiamo fatto dall’inizio. Abbiamo recuperato dodici posizioni da quando ho preso la squadra e dobbiamo rimanere in queste posizioni, soprattutto in chiave Mondiale soprattutto. Per questo la Nations League è così importante. Anche poi per giocare la Nations League in Italia il prossimo anno”.
Il motivo è che chi vincerà il nostro girone avrà il diritto di ospiterà la fase finale della Nations. Per Mancini, un nuovo obiettivo da centrare.Fonte www.repubblica.it