(ANSA) – ROMA, 05 SET – Un’estate da dimenticare per il
turismo italiano. E’ l’amaro bilancio stilato da Confturismo
Confcommercio e Assoturismo Confesercenti.
Per la prima volta tra luglio e agosto – rileva Swg per conto
di Confturismo – scende da 65 a 63 punti su scala da 0 a 100
l’indice di fiducia del viaggiatore. Non era mai successo in 5
anni di rilevazioni e il fatto che avvenga quest’anno, visti i
record catastrofici da marzo in poi, è ancora più grave.
Andranno quindi deluse le speranze riposte sul mese di settembre
per cercare di recuperare una stagione senza stranieri. “A fine
marzo ipotizzavamo una perdita di valore della produzione del
turismo nel 2020 nell’ordine dei 100 miliardi di euro: allora
sembrava una visione eccessivamente drammatica ma ogni giorno
che passa ci avviciniamo sempre più alla sua concretizzazione”,
commenta Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio,
che al governo chiede “risposte adeguate per fare un salto di
qualità. Con le risorse del Recovery Fund si può fare molto, ma
bisogna mettere il turismo al centro delle politiche attive per
la ripresa”.
Anche per Assoturismo Confesercenti, il lieve recupero del
mercato italiano di agosto non basta a salvare l’estate 2020:
nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture
ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni,
oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%), con un calo
più forte nell’alberghiero (-32,6%) rispetto all’extralberghiero
(-27,5%). “Ora – fa notare Vittorio Messina, presidente di
Assoturismo Confesercenti – le imprese sperano in un
prolungamento della stagione estiva a settembre e in una
graduale ripresa degli stranieri, anche se le notizie di una
risalita dei contagi hanno frenato le prenotazioni e in qualche
caso provocato delle disdette. L’emergenza è quindi tutto
fuorché archiviata: occorre prolungare i sostegni al settore,
che si trova di fronte ad una nuova stagione di incertezza. Ma
anche estendere e modificare il meccanismo dei buoni vacanze: la
bassa adesione dimostra che, così com’è, è troppo oneroso per
gli imprenditori, che non sono nelle condizioni di perdere
liquidità”. (ANSA).
Fonte Ansa.it