ROMA – Balzano in alto i prezzi delle verdure, in controtendenza all’andamento generale dell’inflazione che a gennaio rallenta ancora, segnando un aumento del 6,7% rispetto allo scorso anno, dopo che la neve e il gelo hanno distrutto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati. Ad affermarlo è la Coldiretti, nel commentare i dati sull’inflazione a gennaio con gli effetti dell’ondata di maltempo che si fanno sentire anche sul carrello della spesa degli italiani.
“L’anomalia climatica – sottolinea la Coldiretti – ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra e ha anche interessato altri Paesi produttori europei e del Nord Africa con la riduzione delle disponibilità. Diversa la situazione – continua la Coldiretti – per le produzioni frutticole, sia quelle già raccolte, come mele, pere, kiwi, che quelle in fase di raccolta, come gli agrumi, con prezzi all’origine per i produttori molto bassi, inferiori a quelli dello stesso periodo del 2018, o addirittura bassissimi nel caso delle clementine, su valori inferiori ai 20 centesimi di euro al chilogrammo”.
“In queste condizioni – precisa ancora la Coldiretti – è necessario verificare che sulla pesante crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni che colpiscono produttori e consumatori o frodi con il prodotto di importazione spacciato per prodotto nazionale”. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria.